Università. Concorso truccato: docenti condannati a risarcire

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Università. Concorso truccato: docenti condannati a risarcire

02 Dicembre 2008

Truccarono un concorso per favorire il figlio di un collega barone: due docenti di Medicina sono stati condannati dalla Corte dei conti del Piemonte a risarcire l’università di Torino. Secondo quanto stabilito con la sentenza 179 del 2008, dovranno pagare oltre 237 mila euro a titolo di "danno d’immagine e da sviamento di risorse pubbliche".

I fatti, riportati oggi dal quotidiano Repubblica, risalgono al concorso per l’ammissione alla scuola di specializzazione in Chirurgia Generale dell’anno accademico 1999-2000. Per aiutare il figlio di un collega, Francesco Morino e Franco Tridico, presidente e segretario della commissione esaminatrice, hanno sostituito l’elaborato insufficiente del candidato, consentendogli così di superare poi l’esame.

"Simile modus operandi – si legge nella sentenza – determina nella collettività la sfiducia nella pubblica amministrazione, ingenerando il convincimento della necessità di raccomandazioni piuttosto che la ricerca di una seria formazione e l’impegno di una preparazione adeguata e approfondita, con gravissime ripercussioni nella qualità dei servizi che verranno successivamente erogati alla collettività medesima".

I due professori compiacenti sono stati accusati di distruzione in atto pubblico, falso ideologico, falso materiale e abuso d’ufficio. Tridico, ha patteggiato una pena a sei mesi di reclusione, mentre Morino, che in secondo grado è stato condannato a dieci mesi e venti giorni, è in attesa di conoscere l’esito dell’appello presentato dai suoi legali in Cassazione.

La Procura della Repubblica ha anche stabilito, con sentenza 341/05, la falsità dell’elaborato concorsuale, ma non la nullità della graduatoria finale. Lo specializzando raccomandato, a carico del quale per altro non è emerso alcun coinvolgimento nei fatti illeciti contestati, ha poi finito con il chiedere il trasferimento a Napoli, dove ha concluso il corso.

Per questo motivo, la Corte dei Conti ha condannato i due docenti a risarcire anche l’università campana.