Università. Corteo di protesta contro il ddl Gelmini, Roma in tilt

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Università. Corteo di protesta contro il ddl Gelmini, Roma in tilt

30 Novembre 2010

Sono cinquantamila, secondo gli organizzatori, gli studenti che stanno partecipando al corteo a Roma contro i tagli all’Istruzione del ddl Gelmini.

I manifestanti si sono diretti a Piazza Montecitorio, totalmente blindata dalle forze dell’ordine. Petardi e fumogeni rossi. Così hanno protestato alcune centinaia di studenti che sono stati bloccati in via Aquiro dalle forze dell’ordine che hanno sbarrato l’accesso alla piazza della sede del Parlamento. "Se non cambierà la lotta dura sarà" e cori contro il ministro Gelmini. Questi alcuni degli slogan che hanno intonato.

Gli studenti hanno quindi lasciato l’area per confluire verso gli altri cortei provenienti da "La Sapienza" e da scuole romane a piazza Venezia. Con probabilità, il corteo potrebbe effettivamente dirigersi verso il ministero della Pubblica istruzione.

A Milano, le forze dell’ordine e la testa del corteo degli studenti sono venuti in contatto lungo via dell’Orso all’incrocio con via Cusani. Una trentina di manifestanti, deviando dal percorso verso il Castello Sforzesco, si sono diretti correndo in direzione di via dell’Orso inseguiti dagli agenti in assetto antisommossa.

Una decina di manifestanti che si era staccata dal corteo ha cercato, senza riuscirci, di entrare a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano. A riferire del tentato blitz è il vicesindaco Riccardo De Corato: "Sapevamo che il tentativo ci sarebbe stato – ha riferito – e per questo eravamo pronti". I giovani hanno tentato di entrare da un ingresso laterale, che secondo De Corato è stato immediatamente chiuso. "Cercare di strumentalizzare le istituzioni in questo modo – ha commentato il vicesindaco – sinceramente mi sembra un pò squallido".

Alcune decine di studenti, protestando questa mattina contro la riforma dell’università, hanno bloccato per un’ora a Bergamo il viale delle Mura, all’ altezza della porta Sant’Agostino, l’accesso più trafficato che conduce alla Città alta. I ragazzi hanno improvvisato un sit in mezzo alla strada, impedendo il passaggio delle auto ed esponendo uno striscione con scritto "No alla riforma della D-istruzione". Altri 200 ragazzi hanno preso parte a un corteo che si è snodato lungo le strade del centro cittadino. Nel pomeriggio è prevista un’altra iniziativa tra le 15 e le 17 in una delle sedi dell’ateneo in Città alta.

A Venezia, i 500 studenti che hanno assalito la stazione di Mestre (Venezia) hanno finalmente liberato i binari. Il  traffico è stato temporaneamente rallentato per l’occupazione anche della sede ferroviaria dei binari 1, 2 e 3, della stazione. Secondo Trenitalia il traffico ferroviario sta ritornando alla normalità con ritardi medi stimati in una decina di minuti.

Intanto, alla Camera è passato l’emendamento contro le "parentopoli" nelle Università. Non potrà rispondere ai procedimenti per la chiamata all’insegnamento chi è parente "fino al quarto grado compreso" di un professore del dipartimento o della struttura che effettua la chiamata ovvero del rettore, del direttore generale o di un consigliere di amministrazione. Anche Fli ha votato a favore: "La soluzione trovata è equilibrata", ha spiegato Fabio Granata. L’Idv, che pure aveva presentato l’emendamento in partenza, ha invece definito come "gattopardesca" la scelta intrapresa, ed ha ritirato il proprio emendamento, fatto proprio da Lega e Fli.