Università. Il governo va sotto, l’esame della riforma prosegue domani
24 Novembre 2010
di redazione
Il governo è statto battuto in aula alla Camera su un emendamento dell’Udc alla riforma dell’università. Hanno votato a favore dell’emendamento centrista Fli, Pd e Idv.
L’emendamento, su cui c’era il parere contrario del governo, è passato con 284 sì, 254 no e 5 astenuti. In aula mancavano 45 deputati del Pdl, 20 in missione e 25 assenti. Commenta ironico con i cronisti in Transatlantico il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini: "Sono andati sotto su un nostro emendamento? Sono davvero sorpreso…".
Per il Pd, "è la dimostrazione che la maggioranza non è autonoma e che ormai su ogni votazione possono arrivare grandi sorprese". A dirlo la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni commenta la 60esima volta che il governo è stato battuto alla Camera dall’inizio della legislatura "anche grazie al gruppo del Pd che è stato il più presente sia in termini percentuali (96,6%) sia in termini assoluti (199 deputati contro i 190 del Pdl). Peccato – conclude Ghizzoni – che, ancora una volta, il governo e la maggioranza abbiano bocciato i nostri emendamenti per un piano di assunzione di 3.000 nuovi posti di professori associati aperto anche a ricercatori di ruolo e precari".
Intanto, proseguirà domani nell’Aula della Camera l’esame della riforma dell’Università. Fino ad ora l’Assemblea di Montecitorio si è espressa sugli emendamenti fino all’articolo 10. Domani mattina i lavori riprenderanno alle 9.