Università. Niente risorse per i ricercatori, la riforma slitta a venerdì

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Università. Niente risorse per i ricercatori, la riforma slitta a venerdì

13 Ottobre 2010

Slitta a venerdì nell’Aula della Camera l’inizio della discussione generale sulla riforma dell’Università. Lo ha deciso la conferenza dei Capigruppo di Montecitorio in considerazione del fatto che sul testo manca ancora il parere della commissione Bilancio. L’inizio della discussione generale sul testo era inizialmente previsto per domani. Venerdì la discussione partirà "ove l’esame del testo sia stato concluso dalla commissione".

Il ritardo è dovuto all’analisi tecnica della Ragioneria Generale dello Stato, che ha di fatto stroncato le modifiche apportate a Montecitorio alla riforma. Il "nodo" è quello delle coperture del provvedimento, in particolare la norma sul piano di sei anni di concorsi per nove mila ricercatori universitari. Vista l’incognita sulla copertura economica, la capigruppo di Montecitorio ha deciso, in via precauzionale, di spostare il dibattito a venerdì, se la commissione di merito avrà terminato l’esame.

Sul provvedimento erano in programma votazioni in aula già in settimana. L’esame, salvo intese fra i gruppi, dovrà essere sospeso dopo l’avvio della sessione di bilancio, al momento in cui la Legge di stabilità, giovedì in Cdm, inizierà l’iter a Montecitorio.

Immediate le reazioni politiche. "Le bugie hanno le gambe corte. Dopo aver impegnato per una settimana Parlamento e mondo dell’università a discutere di un emendamento sui ricercatori comunque del tutto insufficiente, oggi abbiamo avuto l’ennesima riprova che delle promesse del governo in fatto di risorse per l’università non ci si può minimamente fidare". Ad affermarlo Marco Meloni Responsabile PD Università e Ricerca riguardo la mancata copertura finanziaria del DDL Gelmini contenuta nell’analisi tecnica del ministero del Tesoro, inviata oggi alla commissione Bilancio della Camera.

"La Gelmini ormai – prosegue Meloni – non è in grado di assumere alcun impegno: prenda atto del suo fallimento, rinunci all’estremo tentativo di trovare la copertura finanziaria per qualche decina di milioni di euro che non risolverebbero alcun problema e al tentativo di approvare con un blitz una pessima legge. E lasci al Parlamento la responsabilità di definire nella legge di bilancio le risorse da destinare all’Università".

Nel pomeriggio, intanto, è apparso per qualche minuto uno striscione sul Colosseo, a Roma, con scritto "No ddl Gelmini. Ingegneria occupata". Ad appenderlo, alcuni studenti della Facoltà di Ingegneria della Sapienza di Roma. Ai piedi del Colosseo, gli studenti, al megafono, hanno dato appuntamento al sit-in a Montecitorio contro il ddl Gelmini, che si svolgerà domani.