Usa. La polizia spara e uccide il killer dei 4 poliziotti di Tacoma
01 Dicembre 2009
di redazione
Maurice Clemmons, l’uomo sospettato di aver ucciso 4 poliziotti vicino a una base militare nello stato di Washington, è morto. Lo ha annunciato un portavoce dell’ufficio dello sceriffo della Pierce County.
Poco prima della morte del pluriassassino la polizia aveva diramato un avviso alla popolazione invitandola a fare "molta attenzione", mentre si era concluso senza esito l’appostamento che avrebbe dovuto mettere fine alla caccia: gli uomini della Swat (Special Weapons and Tactics) di Seattle per ore hanno circondato una casa a Leshi, alle porte della città, ordinando ai vicini di rimanere chiusi in casa perché convinti che il ricercato si nascondesse lì. Ma quando le teste di cuoio, dopo dieci ore di appostamento, hanno fatto irruzione, di Clemmons non c’era traccia.
Clemmons è stato ferito mortalmente oggi all’alba a Seattle dalla polizia. L’uomo era sospettato di aver ucciso in stile esecuzione 4 agenti in un coffee-shop ai margini della base aerea McCreigh vicino a Tacoma. Il movente della strage non è ancora chiaro.
Intanto monta la polemica sulle ragioni che hanno portato alla sua scarcerazione. Condannato nell’89 (quando aveva 17 anni) a 95 anni di carcere per una serie di reati, era stato graziato nel 2000 dall’allora governatore dell’Arkansas Mike Huckabee (candidato per le primarie repubblicane nella campagna del 2008). A maggio di quest’anno era incappato in nuovi problemi con la giustizia nello Stato di Washington: prima era stato accusato di aver dato un pugno in faccia a uno sceriffo, quindi arrestato e incarcerato con l’accusa di aver violentato un bambino. Il 37enne era uscito dal carcere sulla parola solo 6 giorni fa: pochi giorni dopo alcuni suoi conoscenti avevano avvisato la polizia che l’uomo intendeva "fare del male a qualche poliziotto". Domenica la strage nel caffè: i testimoni hanno riferito che è entrato nel locale e ha cominciato a sparare mirando "solo agli agenti".