Usa. Obama al Congresso: “Ricostruiremo l’America e saremo più forti”
25 Febbraio 2009
di redazione
Il presidente Barack Obama ha tenuto il suo primo discorso alle Camere riunite da quando è stato eletto. Un discorso durato in tutto 52 minuti, in cui ha passato in rassegna i principali temi dell’attualità. E’ stato interrotto da 61 applausi nell’aula affollatissima della Camera: oltre ai deputati e senatori, vi erano tutti i ministri dell’amministrazione ed i giudici della Corte Suprema, nella tradizione del discorso dello Stato dell’Unione, che tecnicamente il presidente non pronuncia nell’anno dell’insediamento.
In primo luogo Obama ha fatto appello allo spirito bipartisan: "Non siamo sempre andati d’accordo in passato su tutto e capiterà di nuovo in futuro. Ma ogni americano che siede qui stasera ama questo paese e vuole che abbia successo", ha detto Obama, additando in questo consenso "il punto di partenza per ogni dibattito dei prossimi mesi e il fondamento su cui il popolo americano si aspetta che costruiremo un terreno comune".
Uno spirito che si estende anche all’estero, quando ha parlato di apertura di una nuova era di dialogo con il mondo: "Stiamo mostrando al mondo che una nuova era di impegno è iniziata. Per quanto ne sappiamo, l’America non può rispondere alle minacce di questo secolo da sola, ma il mondo non può farlo senza l’America". Il presidente ha ribadito infatti che "è giunto il momento per l’America di ritrovare la leadership perduta", puntando sulla nagoziazione, ma senza ignorare "le forze che possono farci del male". Obama ha citato tra l’altro la situazione in Medio Oriente, ricordando di avere nominato un inviato speciale (George Mitchell) per appoggiare "i nostri sforzi". "Per rispondere alle sfide del 21° secolo, dal terrorismo alla proliferazione nucleare e alle pandemie, dalle cyberminacce alla povertà – ha concluso Obama – rafforzeremo le nostre vecchie alleanze e ne faremo di nuove, sfruttando tutti gli elementi del nostro potere nazionale".
Gli Stati Uniti si impegnano a lavorare con le altre grandi economie del mondo per evitare la diffusione del protezionismo nei commerci, ha detto il presidente Barack Obama nel discorso in Congresso. "Lavoriamo con le nazioni del G20 per restaurare fiducia nel nostro sistema finanziario, evitare la possibilità di una escalation del protezionismo e stimolare la domanda per merci americane nei mercati del globo", ha detto Obama.
Tra le iniziative in ambito finanziario ed economico, Obama svela di avere l’intenzione di dimezzare il deficit federale entro la fine del suo primo mandato affermando di aver identificato 2.000 miliardi di risparmi possibili di qui al 2019. Obama ha detto che, tra le economie, cesserà di finanziare programmi di armi inutili che datano ai tempi della Guerra fredda. Per questo ha anche chiesto al Congresso di emanare una legge in tempi rapidi per la regolamentazione del sistema finanziario e al tempo stesso ha assicurato gli americani che i loro depositi in banca sono sicuri.
Il presidente americano ha anche dichiarato che gli Stati Uniti non abbandoneranno il settore dell’auto in crisi: "Garantendo che chi ha sbagliato in passato non verrà protetto", Obama ha detto che "ci impegniamo a ricostruire e a ricreare una industria che possa competere e vincere. E sono convinto che la nazione che ha inventato l’auto non può lasciarla perdere".
Nel suo primo discorso al Congresso, Barack Obama ha voluto anche lanciare un forte messaggio di energia ed ottimismo: "Mentre la nostra economia è più debole e la nostra fiducia scossa, nonostante viviamo momenti di difficoltà ed incertezza, voglio che ogni americano sappia questo: noi ricostruiremo, ci riprenderemo e gli Stati Uniti emergeranno più forti di prima".