Usa. Obama: “Nei prossimi 100 giorni? Penso perderò la calma”
10 Maggio 2009
di redazione
"Cosa farò nei miei prossimi cento giorni? Sto seriamente considerando di perdere la calma…": questa una delle tante battute che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha fatto ieri sera nel corso della tradizionale cena della Casa Bianca con i corrispondenti.
Insieme alla moglie Michelle, Obama ha ringraziato la stampa per la funzione "fondamentale" che esercita per la tenuta della democrazia. Ma, come da tradizione, ha approfittato della atmosfera giocosa della serata per qualche battuta di spirito, prendendo in giro amici e avversari. E se stesso, quando ha riconosciuto di fare troppo spesso ricorso al teleprompter, il sistema di lettura che lo aiuta a pronunciare i suoi discorsi.
"Questa sera parlerò a braccio" ha detto, e ha fatto comparire per scherzo due finti ‘gobbi’. Per poi parlare davvero a braccio, aiutato soltanto da alcuni appunti sui quali aveva scritto alcune battute. "Non vedo Dick Cheney tra noi questa sera – ha detto riferendosi all’ex vicepresidente degli Stati Uniti, tra i più critici nei confronti della nuova amministrazione -. Credo sia impegnato a scrivere il suo libro di memorie. Si intitola: ‘Come sparare agli amici e interrogare la gente’ ".
Battute anche nei confronti di Hillary Clinton, "una persona di cui sono stato avversario durante la campagna elettorale ma che ora sento tra le più vicine nella amministrazione", nei confronti del vicepresidente Joe Biden, del capo dello staff della Casa Bianca, Raham Emanuel, del portavoce Robert Gibbs.
Al di là delle battute, Obama ha riservato una parte del suo intervento per ringraziare la stampa e sottolineare l’importanza che ha per la tenuta della democrazia il lavoro dei giornalisti. "So che sono tempi difficili per molti di voi, che ci sono grandi giornalisti che stanno perdendo il lavoro a causa delle difficoltà del settore – ha detto Obama -. Sono tempi di rinnovamento tecnologico, di cambiamento. Ma ci tengo a dire che il vostro servizio è essenziale per la tenuta della democrazia".
"L’ipotesi di un giorno in cui non vi sia una forte critica nei confronti del governo non è un’opzione contemplata per gli Stati Uniti d’America. Voi – ha aggiunto, tra gli applausi dei tanti giornalisti presenti – a volte peccate di approssimazione. Ma ogni giorno ci aiutate a renderci conto della complessità del mondo in cui viviamo. Questa è una stagione di rinnovamento e di cambiamento. Per questo, sinceramente, vi offro il mio ringraziamento e il mio supporto".