Usa. Obama prepara il viaggio in Asia, niente visita a Hiroshima e Nagasaki
10 Novembre 2009
di redazione
Il primo ministro nipponico, Yukio Hatoyama, e il presidente americano, Barack Obama, hanno parlato oggi per telefono e convenuto sulla necessità di discutere, in occasione del vertice tra i due leader fissato per venerdì a Tokyo, del rafforzamento delle relazioni future tra Stati Uniti e Giappone.
È quanto ha riferito oggi il segretario del governo nipponico, Hirofumi Hirano, secondo cui Hatoyama e Obama, durante la conversazione telefonica della durata di 12 minuti, non hanno menzionato l’argomento "caldo" della riorganizzazione della presenza militare Usa nell’isola di Okinawa, da settimane al centro di ripetute discussioni tra i due Paesi.
Il presidente Usa, ha spiegato Hirano, si è scusato con Hatoyama per l’improvviso cambio di programma della visita in Sol Levante, passata da due a un solo giorno (venerdì) a causa della recente strage di Fort Hood in Texas, per le cui vittime sarà organizzato un evento commemorativo giovedì alla presenza di Obama. Saltata quindi la visita a Hiroshima e Nagasaki a causa dei numerosissimi impegni della sua agenda.
Hatoyama, da parte sua – ha osservato Hirano – ha ringraziato il presidente Usa per aver scelto il Giappone come prima delle quattro tappe della sua missione asiatica, esprimendo allo stesso tempo la volontà di "rendere la visita un’opportunità per rafforzare ancora di più le relazioni nippo-americane".
Inizierà questa settimana (il prossimo 13 novembre) la visita in Asia di Obama: dopo il Giappone, il capo della Casa Bianca si recherà a Singapore, in Cina e poi in Corea del Sud. Nel viaggio, il presidente degli Stati Uniti affronterà con i diversi leader che incontrerà tutti i temi più importanti oggi sul tavolo della politica internazionale, dai programmi nucleari di Iran e Corea del Nord al trattato di non-proliferazione con la Russia, dall’impegno in Afghanistan e Pakistan alle trattative in corso in vista della grande conferenza sul clima in programma a dicembre a Copenaghen.
Nel frattempo, il presidente americano ha dato il via libera la scorsa settimana alla missione di un inviato del dipartimento di stato a Pyongyang, per riprendere i contatti diretti dopo oltre un anno di sospensione, in seguito ai test missilistici e al test nucleare nordcoreani. Secondo quanto anticipa il Washington Post, sarà Stephen Bosworth a cercare di convincere la Corea del Nord a tornare a sedersi al tavolo dei colloqui "a sei", insieme anche a Cina, Russia, Corea del Sud e Giappone, per risolvere la crisi sul suo programma nucleare sulla base dell’accordo quadro sottoscritto dalle parti nel 2005. La data della missione di Bosworth non è ancora stata fissata, ma dovrebbe trovare spazio entro la fine dell’anno. Le fonti dell’amministrazione americana precisano che l’agenda degli incontri comprenderà solo la ripresa dei colloqui a sei.