Usa. Palin contro Michelle Obama: “La lotta anti-obesità è statalista”
25 Novembre 2010
di redazione
Non passa giorno che Sarah Palin non attacchi la First Lady. Stavolta l’accusa a Michelle Obama è quella di volere decidere lei, simbolo dell’odiato governo di Washington, il cibo dei bambini americani, sostituendosi così ai loro cari genitori.
Insomma, l’ex governatrice dell’Alaska, in attesa di combattere contro Barack nel 2012, preferisce ora prendersela con la moglie, peraltro popolarissima. E lo fa criticando la sua campagna contro l’obesità infantile, bollata come un’intrusione dal sapore ‘statalistà nella libertà individuale di ogni buon americano.
In un’intervista alla radio, quasi a difendere i suoi fan del ‘Tea Party’, in larghissima parte ampiamente sovrappeso, invita esplicitamente Michelle "a lasciare in pace i genitori americani". Secondo Palin, la campagna promossa da Michelle Obama contro l’obesità, una vera piaga dell’infanzia americana, è la prova che la moglie del presidente "non crede che i genitori sia capaci di prendere le decisioni giuste per i loro figli". "Abbiamo un governo – attacca Palin – che intende stabilire cosa è giusto e cosa è sbagliato, secondo le priorità dei politici o delle loro mogli. Noi invece chiediamo che ci lascino in pace e ci permettano di esercitare i nostri diritti individuali che Dio ci ha dato per scegliere da soli la cosa migliore da fare. Solo così – conclude l’ex sindaco di Wasilla – il nostro Paese tornerà sulla buona strada".
Ma è solo l’ennesimo attacco frontale di Sarah contro Michelle. In un capitolo del suo ultimo libro, ‘America by Heart, Reflections on Family, Faith and Flag’ l’ex governatrice dell’Alaska, accusa la First Lady niente meno che di razzismo, di essere una afro-americana che non sopporta i bianchi. Per avvalorare questa tesi, rivanga una polemica vecchia di due anni, quando Michelle finì nella bufera per aver detto, durante la campagna elettorale, di non essersi mai sentita orgogliosa degli Stati Uniti prima che suo marito cominciasse a correre per la Casa Bianca. "Frasi – scrive Palin – che non ci devono sorprendere, visto che lei e Barack per quasi 20 anni hanno assistito alle sfuriate del reverendo Jeremiah Wright contro l’America e la gente bianca".
Un brano scioccante, tenuto conto che ormai da anni tutti i leader che si candidano a guidare il Paese sono attentissimi nell’evitare espressioni del tipo ‘white people’, che ricordano l’epoca drammatica della segregazione razziale. Michelle, già all’epoca chiarì che per la prima volta in vita sua era orgogliosa nel vedere tanti giovani impegnati in politica. Insomma, nulla a che vedere con la questione razziale. In un altro brano, sempre nello stesso capitolo dal titolo ‘We, the People’, Palin se la prende anche con Barack Obama e la sua percezione della questione razziale negli Stati Uniti: "Il presidente – scrive Sarah – sembra credere che l’America sia un Paese fondamentalmente ingiusto e pieno di disuguaglianze".
Tutto falso, secondo Palin. Com’è falso che il popolo americano, il più obeso al mondo, dovrebbe mettersi a dieta, magari insegnando ai bimbi a mangiare frutta e verdura, cibo fresco e sano. Invece che solo e sempre gli americanissimi hot dog, hamburgher, coca cola e patatine fritte.