Usa. Per Fbi assalto a museo della shoah è gesto di un folle isolato
11 Giugno 2009
di redazione
L’antisemita bianco di 88 anni che ieri a Washington è entrato al Museo dell’Olocausto e ha ucciso a colpi di fucile una guardia in servizio all’entrata del museo era un "cane sciolto" e ha agito da solo. Non ci sono elementi tali da ipotizzare un complotto organizzato con altri. Questa la conclusione cui è giunta l’FBI. Per gli investigatori si tratta del gesto di un folle, non un atto terroristico.
Resta il fatto che quel gesto è costato la vita a Stephen Tyrone Johns, di 39 anni, ricordato oggi dal sindaco di Washington, Adrian Fenty, e dalla direttrice del Museo, Sara Bloomfield, come "un eroe caduto nell’adempimento del dovere". Lo sparatore, James von Brunn, 88 anni, di Annapolis, in Maryland, si trova ricoverato in gravi condizioni al Washington University Hospital ed è stato oggi formalmente incriminato per omicidio di primo grado e per possesso illegale di arma da fuoco. La polizia ha accertato che l’uomo non aveva più il porto d’armi fin dal 1983, quando – sempre per motivi di carattere ideologico legati al suo fanatismo per la razza ariana – era stato arrestato e condannato a 6 anni per aver cercato di sequestrare funzionari della Federal Reserve.
Le autorità Usa intendono alzare la guardia su una recrudescenza di episodi a sfondo razzista legati all’estrema destra, sempre più frequenti da quando alla Casa Bianca si è insediato un presidente nero. Oggi il Museo dell’Olocausto è rimasto chiuso in segno di lutto. Il presidente Obama, dicendosi "scioccato e addolorato" per l’episodio, ha sottolineato come proprio episodi di questa natura dimostrano quanto sia importante onorare la memoria garantita da istituzioni come il Museo dell’Olocausto, e "quanto sia necessario restare vigili contro l’antisemitismo e l’intolleranza in tutte le sue forme".