Usa, Sottosegretario di Stato Burns fa visita alla Turchia
18 Settembre 2007
di redazione
L’Occidente e la Turchia si cercano. Dopo la visita del
Ministro degli esteri inglese, Miliband, è ora la volta del sottosegretario di
Stato americano Nicholas Burns che ha deciso di recarsi in Turchia, per recuperare
il dialogo con Ankara, che, secondo l’amministrazione americana, svolge un
ruolo importante in Medio Oriente.
Tutto questo avviene proprio alla vigilia del viaggio di
Erdoĝan a New York, dove parteciperà all’Assemblea generale dell’Onu da dove
potrebbe – secondo alcune indiscrezioni – volare a Washington per incontrare
Bush.
Le relazioni americane con la Turchia hanno conosciuto un
momento di difficoltà dopo il rifiuto del Parlamento turco, il 1 marzo 2003, di
autorizzare il passaggio delle truppe americane dirette in Iraq. Oggi però,
osserva Burns, Ankara sostiene in modo pieno gli sforzi americani di
stabilizzare l’Iraq e insiste espressamente perché gli Usa non abbandonino
l’Iraq e ne difendano l’integrità territoriale.
Uno dei nodi più delicati è quello dei rapporti con l’Iran.
Burns ha apprezzato la cooperazione turca nel contrasto al programma nucleare
iraniano, pur rimarcando l’esistenza di divergenze “tattiche” e non mancando di
esplicitare le perplessità della Casa Bianca per il programma energetico che la
Turchia ha concordato con l’Iran.
Per quanto riguarda l’Europa, Burns ha espressamente detto
che un pieno ingresso della Turchia in Europa “sarebbe un forte segnale alle
altre popolazioni islamiche europee, significando che Islam e democrazia sono
compatibili, e che l’integrazione all’interno della società europea è possibile
senza abbandonare l’identità islamica”. In tal senso, e data anche l’importanza
di una piena cooperazione in sede Nato, Burns ha promesso l’impegno attivo
dell’amministrazione americana per risolvere la difficile questione di Cipro,
dove si recherà in autunno.
I segnali che
giungono dall’Europa non sembrano però confortare gli auspici della Casa
Bianca. Dopo quelle che erano sembrate caute aperture da parte di Sarkozy, il
portavoce del Presidente, David Martinon, ha ribadito l’ostilità della Francia
all’ingresso della Turchia nell’Unione Europea, sostenendo che il suo Paese
appoggerà invece, come alternativa, il progetto dell’Unione Mediterranea.