Vancouver 2010. Pista modificata dopo incidente mortale del giorgiano Nodar

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Vancouver 2010. Pista modificata dopo incidente mortale del giorgiano Nodar

13 Febbraio 2010

"Veloce, ma sicura". Dopo la tragedia, riflettori puntati sulla pista ‘killer’. La morte di Nodar Kumaritashvili, lo slittinista georgiano deceduto dopo un incidente in allenamento, obbliga la federazione internazionale (FIL) e il Comitato organizzatore dei Giochi di Vancouver a correre ai ripari.

La curva 16, il punto dove il 21enne atleta è schizzato fuori dalla pista, è stato modificato. Le protezioni sono state alzate e il profilo del ghiaccio è stato modificato. L’intero tracciato, per la gara maschile, cambierà volto: i concorrenti partiranno dallo start utilizzato nelle prove femminili. Il percorso sarà di 1202 metri e non più di 1379. E comprenderà due curve in meno, con una conseguente riduzione della massima velocità.

"Queste decisioni sono state prese anche in considerazioni delle emozioni degli atleti che hanno perso un amico. È una situazione difficile per tutti", ha spiegato, visibilmente commosso, Svein Romstad, segretario generale della FIL. Dopo riunioni e discussioni, in cui l’ipotesi di cancellare la gara è stata menzionata ma non approfondita, sono stati presi provvedimenti riparatori da direttori di gara, giuria e delegati tecnici. "Abbiamo agito nel modo migliore", aggiunge.

Le azioni sono state intraprese dopo l’ispezione effettuata dopo il tragico episodio di venerdì. "I tecnici della FIL hanno ricostruito la traiettoria dell’atleta e hanno concluso che non ci siano indicazioni secondo cui l’incidente sia stato provocato da carenze della pista", si legge in una nota congiunta di FIL e Vanoc. Secondo i rilievi effettuati, "l’atleta è arrivato in ritardo alla curva 15 e non è riuscito a compensare adeguatamente per entrare nella curva 16. Sebbene abbia provato a correggere il problema, ha perso il controllo del suo attrezzo provocando l’incidente assolutamente eccezionale". Josef Fendt, presidente della FIL, ripete che la pista "è veloce ma non troppo veloce".