Vaticano: no alla depenalizzazione Onu dell’omosessualità
01 Dicembre 2008
di redazione
L’Onu non deve depenalizzare l’omosessualità come richiesto dalla Francia perchè ciò porterebbe a nuove discriminazioni in quanto gli Stati che non riconoscono le unioni gay verranno "messi alla gogna". È quanto ha spiegato mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite.
"Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone – ha affermato l’arcivescovo – fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il Catechismo della Chiesa cattolica, dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione".
"Ma qui – ha aggiunto Migliore in riferimento alla proposta che la Francia ha intenzione di presentare all’Onu in favore della depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo intero – la questione è un’altra".
Mons. Migliore continua spiegando che "con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi, si chiede agli Stati ed ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni".
"Per esempio – ha detto l’ arcivescovo – all’agenzia cattolica I-Media – gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come ‘matrimonio’ verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni".