Wikileaks. L’Iran è alla ricerca di materiale per ottenere la bomba atomica
16 Gennaio 2011
di redazione
Il regime iraniano si è rivolto ad oltre 30 Paesi stranieri – tra cui l’Italia – per acquisire tecnologia, armamenti e materie prime necessari per costruire la bomba atomica. Lo rivela oggi il quotidiano norvegese Aftenposten, citando cablogrammi della diplomazia americana diffusi da Wikileaks.
Secondo i dispacci dei diplomatici Usa pubblicati dal giornale norvegese, oltre 350 tra aziende e organizzazioni iraniane sono state coinvolte nella ricerca di tecnologia nucleare e missilistica tra il 2006 e il 2010. L’Iran sostiene che il proprio programma nucleare ha solo fini pacifici ma l’Occidente sospetta che in realtà Teheran voglia dotarsi di un arsenale atomico.
"Per anni, l’Iran ha lavorato sistematicamente per acquisire armamenti, componenti e tecnologia necessari per assemblare bombe atomiche, in violazione delle sanzioni Onu imposte contro il programma nucleare e missilistico del Paese", scrive Aftenposten. Il giornale di Oslo rivela nella sua edizione online di essere in possesso di tutti i 250 mila cablogrammi della diplomazia Usa di cui è entrato in possesso il sito Wikileaks, molti dei quali ancora inediti, e che si appresta a pubblicarli gradualmente.
Secondo Aftenposten, i Paesi contattati dall’Iran per acquisire uranio e tecnologia sono: Cina, India, Corea del Sud, Corea del Nord, Giappone, Spagna, Namibia, Kazakhstan, Taiwan, Brasile, Svezia, Svizzera, Ucraina, Repubblica Ceca, Turchia, Germania, Ecuador, Canada, Olanda, Stati Uniti (attraverso intermediari è stata contattata la General electric per acquistare turbine), Gran Bretagna, Austria e Malaysia. Secondo il giornale norvegese, inoltre, l’Iran è stata coinvolta in acquisti di materiale non meglio specificato che potrebbe incorrere nelle sanzioni dell’Onu con altri Paesi tra cui l’Italia, la Russia, il Pakistan, la Siria, la Francia, la Macedonia, l’Armenia e gli Emirati arabi uniti.