Wikileaks. Ritirato mandato di cattura nei confronti di Julian Assange

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Wikileaks. Ritirato mandato di cattura nei confronti di Julian Assange

21 Agosto 2010

La Procura svedese ha ritirato il mandato di cattura emesso in precedenza oggi nei confronti di Julian Assange, fondatore del sito Wikileaks, accusato di stupro e molestie. Lo ha annunciato la stessa Procura.

Il Procuratore capo svedese, Eva Finne, ha scritto in un comunicato diffuso sul suo sito che "non c’erano prove sufficienti per spiccare un mandato di cattura". Un portavoce della stessa Procura ha aggiunto che il giudice ha stabilito che Assange "non è più sospettato di stupro e molestie. Tutte le accuse a suo carico – ha concluso – sono state cancellate" e il fondatore di Wikileaks "non è più ricercato".

Fin dalla nascita, un alone di mistero circonda la figura di Julian Paul Assange, 39 anni (ma non ha mai dato la sua reale data di nascita), considerato oggi l’hacker-giornalista più famoso al mondo, l’unico capace di forzare i sistemi più protetti con l’unico scopo di vedere se c’è nascosto qualcosa di interessante da pubblicare. "Chiamatemi Mendax (bugiardo). Ma nel senso oraziano di ‘splendide mendax’ (magnificamente bugiardo)". Fu questo, secondo la leggenda, il primo nome di battaglia scelto in Australia dall’allora adolescente fondatore di Wikileaks. Autodidatta da tutti i punti di vista, quel ragazzino di 16 anni amava tanto i computer quanto Orazio, e scelse volutamente quello pseudonimo tratto dalle Odi. Nato nel 1971 a Townsville, nel Queensland australiano, Assange dovrebbe il suo nome da Ah Sang (mister Sang in cinese), un emigrato dalla Cina trasferitosi all’inizio dell’Ottocento in Australia. Il padre era titolare di una compagnia teatrale itinerante. La madre, invece, era figlia di emigranti irlandesi e scozzesi.

Stando alla leggenda, il piccolo Assange nei primi suoi 20 anni di vita avrebbe cambiato casa ben 37 volte. Senza andare a scuola, ma studiando nelle biblioteche che di volta in volta trovava sul suo cammino. È stato lì che ha incontrato Orazio. Mentre è stato nel retrobottega di un negozio di elettrodomestici che ha incontrato il suo primo pc. Nel 1987, A 16 anni, era già in grado di scrivere programmi su Commodore 64. E, con lo pseudonimo di Mendax, entrare dall’Australia nelle prime reti informatiche che cominciavano ad affacciarsi nel mondo. Da allora Assange ha cambiato nome migliaia di volte, ha imparato centinaia di programmi, e ha violato centinaia di sistemi. "In nome di ciò che ritengo sia di pubblico interesse – ha dichiarato in un’intervista al New Yorker – perchè credo nel giornalismo scientifico, e la rivelazione di documenti di intelligence è molto spesso un atto di coscienza nell’interesse della gente". Si definisce editore di Wikileaks, ma non direttore del sito. Per lui possono lavorare centinaia di persone, ma la pianta organica fissa è di tre o quattro persone. È stato Wikileaks, a risalire (e pubblicare) il video segreto ripreso nel 2007 da un elicottero Usa a Baghdad che documenta l’uccisione per errore di 18 persone, tra cui un fotografo della Reuters e del suo autista.