World social summit: Roma metropoli con il più alto tasso di paure
15 Settembre 2008
di redazione
Roma è una capitale che "trema": il 58 per cento dei cittadini vive tra incertezze e paure, lo rivela un’indagine che sarà presentata al World social summit 2008. L’evento organizzato dalla Fondazione Roma in collaborazione Censis che si apre a Roma dal 24 al 26 settembre, e che discuterà di ‘paure planetarie’ con nomi eccellenti della società civile come Jacques Attali, Anthony Giddens, Roberto Saviano, Massimiliano Fucksas, Edoardo Boncinelli, James Hillman.
L’indagine che sarà presentata al World Social Summit mette a confronto il rapporto con la vita degli abitanti di 10 grandi metropoli mondiali e le anticipazioni rivelano che la capitale è la più a disagio: il 58 % dei cittadini vive tra incertezze e paure. Il sentimento di incertezza dilaga tra i giovani e si riduce man mano col passare degli anni, mentre ad avere più timore sono soprattutto le donne e chi abita in periferia.
Incerti, paurosi, sfiduciati: suscita una certa impressione la fotografia scattata dal Censis alla città di Roma e ai suoi cittadini e contenuta nella ricerca. L’indagine condotta in 10 metropoli del mondo – New York, Bombay, Londra, Parigi, Roma, Il Cairo, San Paolo, Mosca, Pechino e Tokyo – fa emergere un dato inequivocabile: la popolazione della capitale è, di gran lunga, quella che manifesta il più alto tasso di inquietudine esistenziale.
I numeri dicono che – su un campione di 500 persone – alla domanda "quale sentimento meglio descrive il suo rapporto con la vita?", il 46 per cento dei romani risponde "incertezza" mentre il 12,2 per cento sceglie la "paura". La somma di questi due stati d’animo (58,2 % ) rimanda l’immagine di Roma come città più infelice tra quella prese in esame dalla ricerca. Infatti, se si guarda alla media generale delle 10 città, il combinato paura+incertezza si ferma a quota 36%. Insomma, la maggioranza assoluta dei romani vive una condizione di disagio: sentimento che nelle altre grandi metropoli è invece minoritario.
L’analisi delle altre risposte rafforza il quadro negativo: solo il 4,6% dei romani ha un atteggiamento entusiasta nei confronti della vita (la media generale è del 12,1% ) e si limita al 9,6 % la quota di coloro i quali si mostrano fiduciosi (contro il 17,2% delle altre metropoli ).
Destano molto interesse, inoltre, gli aspetti generazionali. La ricerca registra che il sentimento di incertezza dilaga tra i giovani e si riduce man mano col passare degli anni. Nella fascia di età compresa tra i 18 e 29 anni, risponde "incertezza" il 51,2% dei romani, quota che crolla al 35,4% nella fascia che va dai 65 ai 74 anni. Certo, in questo segmento la paura (il 17,7% ) è relativamente più diffusa ma – sommando le risposte "incertezza" e "paura" – i giovani staccano le generazioni più anziane (58,5 contro 53,1% ). L’immagine di maggiore inquietudine dei giovani nei confronti delle fasce più mature è rafforzata da un altro elemento: i fiduciosi e gli ottimisti – nella fascia 18-29 anni – si fermano a quota 31,8% mentre in quella 65-74 anni arrivano al 36,7 per cento.
La ricerca ha evidenziato, inoltre, una netta predominanza del sentimento di paura delle donne rispetto agli uomini (16,2 contro 7,7% ) e allo stesso modo degli abitanti delle circoscrizioni periferiche (14,2% ) rispetto ai residenti del centro (5%).
Fonte: Apcom