Yemen. Marina russa salva nave cisterna dall’attacco di pirati somali
06 Maggio 2010
di redazione
Scontro a fuoco tra la Marina militare russa e i pirati somali al largo delle coste dello Yemen. La nave da guerra ‘Maresciallo Shaposhnikov’ è riuscita, dopo uno scambio di artiglierie che ha provocato la morte di uno dei pirati, a catturare i somali che avevano sequestrato una nave cisterna russa, la ‘Università di Mosca’.
La cisterna stava portando 86.000 tonnellate di petrolio grezzo per un valore di 52 milioni di dollari alla compagnia cinese Unipec, quando ieri mattina è stata attaccata dai pirati. Subito sono scattati i soccorsi russi: dal porto di Aden, la ‘Maresciallo Shaposhnikov’ è partita immediatamente su ordine personale del presidente Dmitri Medvedev, per raggiungere la zona dell’assalto. Intanto, i 23 membri dell’equipaggio russo assaltato erano riusciti a trincerarsi in una sezione chiusa del tanker con una scorta di viveri, e a togliere l’alimentazione alle restanti stive.
Alcuni pirati sono saliti a bordo della nave cisterna mentre gli altri sono fuggiti per togliersi dal tiro dei cannoni russi. Contemporaneamente hanno sparato all’elicottero che stava sorvolando la loro imbarcazione. La Shaposhnikov, a sua volta, ha fatto fuoco sui pirati ferendone la maggior parte e uccidendone uno.
Ora i militari stanno studiando la possibilità di trasbordare i pirati in Russia, probabilmente a Mosca, per far loro subire un processo. Per la marina militare russa, oggi è un giorno di festa: in passato, la cattura di navi da trasporto internazionali ha portato solo al pagamento di riscatti spesso salati. La cisterna ‘Università di Mosca’ proseguirà presto il suo viaggio verso la Cina. La compagnia alla quale la petroliera appartiene, la russa Novoship, ha inviato un telegramma per esprime "la gratitudine" dovuta al comando della Marina militare russa, "che è riuscita a risolvere il problema nel miglior modo della sua tradizione".