Zawahiri: ancora minacce a occidentali e arabi

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Zawahiri: ancora minacce a occidentali e arabi

05 Luglio 2007

Ayman al Zawahiri, braccio destro di Bin Laden,  ha diffuso un nuovo video. 95 minuti per
esortare i mujaheddin ad unirsi nella jihad e battersi contro la corruzione dei
governi musulmani. Nel mirino soprattutto Arabia Saudita ed Egitto, nonché
l’incitazione a colpire gli interessi occidentali.

Impassibile, il 
numero due di Al Queda, dichiara con fermezza:  “La lotta contro i regimi corrotti e
corruttori prevede due fasi.  A breve termine
bisogna prendere di mira gli interessi crociati ed ebrei”. E ancora prosegue:
“Tutti coloro che hanno aggredito la nazione ne devono pagare il prezzo: nei
nostri paesi e sui loro territori, in Iraq, Afghanistan, Palestina, Somalia e
dovunque si possa colpire i loro interessi”.  
Le intenzioni sono palesi e dichiarate: l’obiettivo è agire anche nel
lungo periodo “per cambiare questi regimi corrotti e corruttori”.

Il filmato proviene dalla “casa di produzione” islamica Al
Sahab, impiegata da Al Qaida e dai gruppi iracheni e afghani per diffondere su
internet i loro video di minacce di violenza .  È stato realizzato con una tecnologia
sofisticata, e include frammenti tratti da Al Jazira, dalla tv pubblica
americana e da altre emittenti internazionali.

Secondo il “Site Institute”, Usa,  Zawahiri è vestito di bianco e il suo discorso
è accompagnato dalla traduzione in inglese, cui è stato dato un titolo dai toni
minacciosi: “Il consiglio di una persona interessata”. Il vice di Bin Laden si
scaglia a lungo contro la “corruzione” della famiglia reale saudita, con un particolare
riferimento al caso del contratto di fornitura di armi Al Yamamah, in cui il
principe Bandar ben Sultan, è accusato di tangenti dal gruppo britannico BAE
Systems.

Ancora una volta seguono poi le critiche ai Palestinesi, per
quanto concesso ad Israele, e il governo egiziano viene attaccato perché alleato
degli Stati Uniti. Zawahiri esorta all’unione con i seguenti toni: “La prima
cosa che i nostri amati fratelli in Iraq devono capire è l’importanza
dell’unità”.