Zecche e fasci, dai faccia a faccia al corpo a corpo
30 Ottobre 2008
di redazione
“Zecche e fasci ora si parlano” è il titolo di un articolo comparso su Il Riformista di ieri, dove la giornalista Sonia Oranges, racconta di una giornata di assedio bipartisan al Senato. Da una parte i neri, quelli del blocco studentesco, dall’altra i rossi, dell’unione degli studenti. Fianco a fianco a dare avvio ad una nuova generazione di proteste, apolide e senza divisioni ideologiche.
Una lettura, quella fornita dal quotidiano di Polito, azzardata e sfortunata, perché sempre ieri, a metà mattinata, dal “fianco a fianco” si è passati al “corpo a corpo”. A piazza Navona fasci e zecche se le sono date di santa ragione, con tanto di spranghe, caschi e gocce di sangue. La stagione della protesta apolitica è durata l’arco di un articolo a pagina tre. Non è un autogol per la squadra di Politoc ma poco ci è mancato. Perché sempre a pagina 2 c’è un pezzo sull’identikit dello studente di destra: esuberante e ancora legato ad una certa simbologia. Il giornale di Polito ha cambiato grafica, impaginazione, contenuti, faccia. Si propone come primo giornale. Completo e al quale non servirebbe affiancare un altro quotidiano. L’impegno c’è, se i risultati lo premieranno si vedrà. In attesa di scoprire cosa riserverà il futuro, la squadra azzarda titoli e approfondimenti. A volte osa troppo, come in questo caso, e così l’interpretazione e la lettura dei futuribili scenari lascia il passo alla più scontato lettura dei lanci di agenzie sui tafferugli. Si consoli Polito: solo chi fa sbaglia. (m. r.)