Zimbabwe. Leader opposizione: siamo sull’orlo del precipizio
07 Aprile 2008
di redazione
Il Presidente Robert Mugabe “vuole rimanere al potere” in Zimbabwe, negando la “vittoria della democrazia sulla dittatura”, sostiene Morgan Tsvangirai (nella foto), leader dell’opposizione.
E continua: ha organizzato il voto di ballottaggio per le Presidenziali, pur non conoscendo ancora i risultati ufficiali del primo turno del 29 marzo scorso.
“La democrazia è orfana in Zimbabwe – denuncia oggi sul quotidiano britannico Guardian il leader dell’opposizione, Morgan Tsvangirai – a partire dalla scellerata dichiarazione di indipendenza del 1965, fatta dal governo bianco di Ian Smith in quello che allora era la Rhodesia, l’urlo della democrazia è stato ignorato”
Tsvangirai accusa Mugabe di aver iniziato ad ammassare le truppe governative, di aver bloccato il procedimento giudiziario presentato dal suo partito, Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), per conoscere in tempi rapidi i risultati delle elezioni, e di aver avviato una serie di iniziative a carattere intimidatorio per negare quanto emerso dalle urne. “Noi possiamo garantire che lo Zanu-Pf e Mugabe sono crollati davanti alla democrazia del popolo dello Zimbabwe – scrive Tsvangirai – un discutibile voto di ballottaggio è una vergogna. Il nostro Paese è sull’orlo del precipizio”.
Il leader dell’opposizione chiede quindi il sostegno della comunità internazionale. “Questo è il momento di un intervento forte – dice – invitiamo il Fondo monetario internazionale, nel suo incontro previsto questa settimana, a sospendere gli aiuti da un miliardo di sterline (oltre 1,2 miliardi di euro) per lo Zimbabwe, se lo sconfitto ex Presidente non accetta i risultati elettorali e non cede le redini del potere. Questo è anche il momento per una diplomazia di polso. Le principali potenze coinvolte, Sudafrica, Stati Uniti e Regno Unito, devono intervenire per rimuovere la ferrea presa del regno suicida di Mugabe e obbligare lui e i suoi servi a ritirarsi”.
Il leader dell’opposizione ribadisce di aver offerto garanzie al Presidente, assicurandogli l’immunità da procedimenti giudiziari per crimini commessi in passato, sottolineando l’urgenza di intervenire per far fronte alla crisi socio-economica in cui versa il Paese. “La nostra agenda prevede di ripristinare lo stato di diritto e il buon governo – precisa Tsvangirai – di affrontare i nostri enormi problemi nel settore sanitario, tra cui la pandemia di Hiv-Aids; di ricostruire il nostro sistema scolastico, una volta all’avanguardia; di favorire la ripresa economica delle nostre ricche proprietà terriere; di far fronte all’inflazione galoppante e alla disoccupazione che oggi supera il 70%; di incoraggiare gli investimenti stranieri e la spesa nelle opere pubbliche; di depoliticizzare i nostri servizi di sicurezza; di contrastare corruzione e profitti illeciti. Ogni giorno negato al nuovo governo, questi problemi si aggravano”.
fonte: APCOM