Bettoni (Brebemi): “Cambieremo la mobilità elettrica. Pronti a esportare la ricarica a induzione in tutto il mondo”

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Bettoni (Brebemi): “Cambieremo la mobilità elettrica. Pronti a esportare la ricarica a induzione in tutto il mondo”

Bettoni (Brebemi): “Cambieremo la mobilità elettrica. Pronti a esportare la ricarica a induzione in tutto il mondo”

16 Giugno 2022

“Siamo pronti a esportare in tutto il mondo la nostra tecnologia di ricarica a induzione per la mobilità elettrica,” lo dice all’Occidentale Francesco Bettoni, presidente della bresciana Brebemi, tra le aziende che hanno realizzato il Dynamic Wireless Power Transfer (DWPT) nella “Arena del Futuro” lungo la A35. Sembra l’uovo di colombo: ricaricare le auto elettriche in movimento. “Una soluzione concreta e all’avanguardia”, come l’ha definita il Presidente del Consiglio Draghi.

Presidente Bettoni, quanto è stato importante il trasferimento tecnologico nella realizzazione della vostra idea?

Il DWPT è un esempio straordinariamente positivo di collaborazione tra università, imprese e istituzioni, che smentisce tanti luoghi comuni sul rapporto tra pubblico e privato. Abbiamo puntato con decisione sul Politecnico di Milano. Il Politecnico ha a sua volta aggregato altre università italiane su singoli settori di competenza. L’Università di Parma per pavimentazioni stradali e asfalti, l’Università di Roma 3 per tutto ciò che riguarda gli aspetti ambientali.

Come ha funzionato?

Ognuno ha portato il proprio impegno, ingegno e professionalità per realizzare insieme un obiettivo unico: dimostrare che oggi l’induzione statica e dinamica rappresenta la vera soluzione per la mobilità elettrica. Il salto nella transizione ecologica che tanti Paesi a cominciare dal nostro hanno davanti a sé.

Nei giorni scorsi il Parlamento europeo ha dato una forte spinta verso la elettrificazione della mobilità, ma il problema per i mezzi elettrici resta quello delle colonnine per la ricarica. Il DWPT lo risolve?

Noi abbiamo lavorato sulla induzione dinamica che permette di ricaricare le batterie dei mezzi elettrici viaggiando. Già dallo scorso settembre però abbiamo messo in cantiere studi e progetti per la cosiddetta ricarica statica che è alternativa alle colonnine. Sto parlando di piattaforme che verranno posizionate nei luoghi in cui i veicoli si fermano per ricaricarsi. Abitazioni, condomini, stazioni di servizio, parcheggi. Le piattaforme funzioneranno con lo stesso principio della ricarica a induzione dinamica.

Quali prospettive di commercializzazione avete?

Questa tecnologia è stata pensata per poter essere utilizzata in diversi Paesi del mondo. Stati Uniti, Germania, Francia, Svezia, si stanno indirizzando verso il DWPT.

Quanto sono importanti Pnrr e fondi europei per innovazioni tecnologiche come questa?

Qualsiasi tipo di finanziamento dovrebbe privilegiare sistemi come il nostro. Perché si tratta della via più diretta e realistica verso il raggiungimento degli obiettivi posti dal Green Deal europeo e dal G7 in materia di transizione ecologica. La stessa presa di posizione dell’Europarlamento alla quale faceva riferimento prima va in questa direzione.

E in Italia?

Il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture considera l’elettrificazione un modello centrale della transizione ecologica.

Per lei che vuol dire innovazione?

Realizzare progetti che vengono studiati, sviluppati e testati con l’obiettivo di contribuire alla crescita del Paese. La nostra tecnologia incarna un nuovo modello di sviluppo, una nuova cultura economica fondata sul principio della sostenibilità.