
Il Politecnico di Torino driver dell’innovazione grazie al Pnrr

24 Giugno 2022
Le università possono essere il motore dell’innovazione, l’ultimo caso è quello dell’ecosistema “Nodes – Nord-Ovest digitale e sostenibile”. Il Politecnico di Torino, infatti, ha ricevuto un finanziamento di 110 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della ricerca nell’ambito del Pnrr. Il progetto si svilupperà in tre anni e costituirà uno degli undici Ecosistemi dell’Innovazione, di cui si parla nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, che hanno come obiettivo la crescita dei territori.
“È un ecosistema che si preoccupa di favorire l’innovazione giocando sulle forze dei vari distretti territoriali e che nasce per continuare. Siamo fortemente motivati per creare qualcosa di stabile che possa ispirare altri territori”, ha affermato il rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco.
Saranno ventiquattro i partner pubblici e privati di Nodes, dei quali ben otto atenei inclusi l’Università di Torino e l’Università del Piemonte. Presenti poi centri di ricerca, incubatori, acceleratori e competence center. Il ruolo degli atenei è centrale anche perché saranno i soggetti attuatori che creeranno il consorzio.
Gli obiettivi di Nodes, guidati dal Politecnico di Torino
Verranno portati avanti diversi progetti di ricerca, lungo le direttrici delle transizioni ecologica e digitale. Il Politecnico, in particolare, avrà la leadership per quanto concerne la mobilità sostenibile, tema industriale centrale a causa del Fit For 55.
Il finanziamento di 110 milioni di euro sarà distribuito su Piemonte, Valle D’Aosta e le province più a ovest della Lombardia, quindi Varese, Como e Pavia. Tra questi fondi, 54 milioni saranno allocati per bandi a cascata aperti anche alle imprese. Le filiere che si creeranno sono legate a industria 4.0 nell’ambito di mobilità sostenibile e aerospazio, ma anche alla sostenibilità industriale e alle tecnologie green. Inoltre, saranno interessate al progetto l’industria della salute, la silver economy e l’agroindustria.
L’obiettivo è chiaro: valorizzare il territorio guidati dall’università, coinvolgendo le imprese e stimolando la nascita di start up. Mica male, l’Italia del Pnrr.