
Investiamo sul turismo perché è la locomotiva dell’economia italiana

03 Luglio 2022
Il turismo è il nostro petrolio! Quante volte abbiamo sentito quest’affermazione? Molte, troppe. Il turismo è un settore a bassa produttività, è intrinsecamente impossibile che diventi il “nostro petrolio” o che possa mediamente offrire lauti stipendi ai lavoratori del settore. Ma il mondo del lavoro non è solo hi-tech e industria manifatturiera, anzi. In questi mesi di crisi economica, i buoni risultati del settore turistico stanno permettendo al Paese di rifiatare.
Insomma, non sarà petrolio ma è un’importante risorsa con margini di crescita. Per esempio, liberalizzando le concessioni balneari la qualità dei servizi aumenterebbe non poco e sarebbe una garanzia di maggiore attrattività. In ogni caso, dobbiamo prendere atto che, secondo il World Travel & Tourism Council, il contributo al PIL italiano apportato dall’economia dei viaggi e del turismo è pari al 13,1%.
Presenze e spesa: il turismo torna forte
Mentre aspettiamo la rivoluzione balneare, tuttavia, possiamo goderci i buoni numeri presentati da Federalberghi. Rispetto al 2019, l’incremento del numero di turisti sul mese di maggio è notevole. La crescita è del 33,4%, risultato che scaturisce dal +13,5% delle presenze italiane e dal +45,8% di quelle straniere. Non a caso, per il sesto anno consecutivo l’Italia ha vinto il premio Best Destination Country e Best Hotel. Mezzo milione di lettori del Times hanno votato il nostro Paese come migliore destinazione turistica. L’effetto guerra e pandemia ha quasi del tutto eliso il turismo russo e cinese, ma si registra un interesse crescente da parte degli americani.
Sono in ripresa anche le spese dei turisti negli hotel italiani. Dall’analisi si evince che a maggio sono cresciuti complessivamente del 13,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno di due estati fa. Nello specifico parliamo di una crescita del 25,6% per i turisti italiani e del 9% per quelli stranieri.
Italia, le mete preferite
A causa delle restrizioni, i numeri del turismo invernale lasciano ancora a desiderare. Abbiamo visto che i dati del turismo balneare, invece, sono ottimi e sono anche ben distribuiti. Dall’indagine, che Federalberghi ha condotto insieme a Nexi e Zucchetti, è emerso che le località più gettonate sono la riviera romagnola e le spiagge venete. Fanno registrare ottimi risultati anche Costa degli Etruschi, la Costa Smeralda, l’Isola d’Elba, la Costiera Amalfitana, la costa settentrionale della Sicilia e la Maremma toscana del sud.