
Corruzione: quattro indagati all’Europarlamento, Doha respinge le accuse

12 Dicembre 2022
Cos’è successo all’Europarlamento? Dal 18 gennaio scorso, la socialista greca Eva Kaili è uno dei vicepresidenti del parlamento europeo. Siede nelle istituzioni Ue da quasi dieci anni, prima è stata una delle deputate del Pasok greco. Eva ha una relazione con Francesco Giorgi, già assistente parlamentare di un altro ex eurodeputato, l’italiano Antonio Panzeri. Tra gli incarichi in Europa, Kaili ha fatto parte della Darp, la delegazione Ue per le relazioni con la penisola arabica.
Il 31 ottobre scorso, in questa veste, Kaili incontra il ministro del lavoro del Qatar, Ali bin Samikh Al Marri. In un tweet pubblicato dall’ambasciatore Ue in Qatar, si loda “l’impegno a continuare le rifome del lavoro dopo la Coppa del mondo 2022”. Da settimane, fioccano le polemiche sullo sfruttamento del lavoro nel Paese del Golfo che ospita i Mondiali.
Qatar, Europarlamento, morti sul lavoro
All’inizio di novembre, il ministro Al Marri rilascia una intervista in esclusiva alla AFP. Il ministro nega la possibilità di un fondo di compensazione qatariota per i lavoratori migranti feriti o le famiglie delle persone rimaste uccise durante i lavori per i preparativi per la Coppa del Mondo. “La richiesta di una duplice campagna di risarcimento guidata dalla Fifa è una trovata pubblicitaria”, dice Al Marri con intransigenza.
Il ministro è una figura importante nel suo Paese, ha scritto molto di lavoro e diritti umani. Ha guidato per più di dieci anni la National Human Rights Committee (NHRC). È anche stato presidente della commissione permanente dei diritti umani della Lega Araba.
Il 24 novembre, la vicepresidente Kaili interviene al Parlamento europeo. L’Europarlamento discute dei morti sul lavoro in Qatar. Al centro della risoluzione presa dalla Ue ci sono ancora i lavori per costruire le infrastrutture necessarie a gestire un evento globale come i Mondiali. Sul voto, spiega Politico, “c’è stata una certa esitazione specialmente tra le fila dei socialisti europei e del partito popolare”.
“La vicepresidente del parlamento europeo Eva Kaili ha sostenuto che il Qatar è un ‘faro’ nei diritti del lavoro anche se c’è ancora qualcuno che lo discrimina”. Una dichiarazione, quella della socialista greca, che non passa inosservata alla luce degli eventi accaduti nelle ultime 72 ore.
Quattro indagati per il “Qatargate”
Il 9 dicembre, la polizia belga ferma il padre della Kaili con una valigia piena di soldi in contanti. L’uomo, secondo gli investigatori, si prepara a lasciare il Belgio. Secondo il giornale l’Echo sarebbe stato messo sul chi va là da chi quei soldi avrebbe ricevuto sottoforma di mazzette. È l’accusa che nelle ultime ore ha portato alla convalida di quattro arresti da parte della procura belga.
Finiscono indagati l’ex europarlamentare Panzeri, il suo assistente Giorgi, la vicepresidente Kaili, una quarta persona di cui i media belgi riportano solo l’iniziale del cognome. Il padre della Kaili e Luca Visentini, segretario generale della Confederazione sindacale internazionale, vengono rilasciati con cautele. La procura belga indaga i quattro fermati per aver dato vita a una organizzazione criminale, li accusa di riciclaggio e corruzione.
Kaili è già stata sospesa sia dal Gruppo dei Socialisti e Democratici con cui siede al Parlamento Europeo sia dal Pasok. “Questo scandalo così ripugnante riguarda in particolare il gruppo dei socialisti, non faremo sconti. Siamo indignati, sorpresi, sconvolti, non guarderemo in faccia a nessuno, è evidente che noi saremo nettissimi e rigorosissimi nel condannare questi episodi”. Lo dice Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo, a”Mezz’ora in Più”.
L’intervento di Paolo Gentiloni
“Sono anni che la sinistra ha compreso che la corruzione” non è appannaggio di un solo schieramento politico “ma di tutti” gli schieramenti, sinistra compresa. Rincara la dose il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. “Il punto drammatico della vicenda è che questi episodi di corruzione riguardano i lavoratori che hanno bisogno di tutela e questo è un valore irrinunciabile per la sinistra. E’ giusto che si apra un dibattito su questo”.
L’indagine intanto si allarga. Viene perquisita l’abitazione di Marc Tarabella, eurodeputato belga dei Socialisti e democratici. Tarabella è presente alla perquisizione che avviene sotto la supervisione della presidente del Parlamento europeo Metsola. Sulla stampa fioccano altri nomi di politici europei e gli investigatori belgi lasciano intuire che l’indagine potrebbe avere degli sviluppi.
Doha, intanto, respinge ogni accusa di “cattiva condotta” sul presunto scandalo all’Europarlamento. Ribattezzato dalla procura belga “Qatargate”.