La sfida del “Piano Mattei”
24 Gennaio 2023
Il Piano Mattei, lanciato dal presidente Meloni, servirà a sganciarsi dal gas russo e a rilanciare l’Italia nella geopolitica del gas europeo. Gli accordi tra i due paesi, nel solco del governo Draghi, hanno un significato economico e politico.
Il governo prevede di azzerare le forniture dalla Russia nell’inverno 2024-25, quando i rigassificatori di Piombino e Ravenna saranno in funzione. La fornitura da Algeri passerà da 21 a 28 miliardi di metri cubi di gas annui, rendendo l’Algeria il primo partner energetico italiano.
L’obiettivo di fondo del piano dedicato a Enrico Mattei però è rendere l’Italia un hub energetico nel Mediterraneo, la porta per l’approvvigionamento dal Nordafrica e dal Mediterraneo Orientale verso la Germania e il Nord Europa.
Un salto di qualità per l’Italia, una sorta di piattaforma naturale nel Mediterraneo con caratteristiche geografiche, logistiche e infrastrutturali uniche. È collegato con i gasdotti alla Algeria e alla Libia, ha il Gnl dall’Egitto, forniture anche da altri Paesi africani. Ha il Tap. Il gas dall’Azerbaigian.
Dal punto di vista degli investimenti, Eni è pronta a muoversi con l’algerina Sonatrach e altre compagnie. Per l’amministratore delegato di Eni, Claudio De Scalzi, però, “occorre continuità politica sui progetti strategici”.
Le parti hanno sottoscritto importanti accordi in altri settori strategici: energie rinnovabili, infrastrutture, lotta alla corruzione, ma anche microimprese, startup, settore farmaceutico e promozione degli investimenti, sviluppo sociale.