Redditi, perché sulle rendite finanziarie e immobiliari non serve una riforma fiscale punitiva

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Redditi, perché sulle rendite finanziarie e immobiliari non serve una riforma fiscale punitiva

Redditi, perché sulle rendite finanziarie e immobiliari non serve una riforma fiscale punitiva

06 Febbraio 2023

Il dibattito sui redditi in Italia è vincolato all’analisi dei livelli di remunerazione derivanti da salari e stipendi. Quindi, in sostanza, dal lavoro dipendente. Tuttavia, come ben messo in luce da un’ampia ricerca realizzata dall’Osservatorio sui Conti pubblici italiani (Ocpi) dell’Università Cattolica di Milano, i redditi degli italiani derivano da diversi elementi e non solo dal lavoro.

In particolare, dagli anni ‘70 in poi lo scenario è ampiamente evoluto. Fino a cinquant’anni fa circa i redditi da lavoro costituivano più della metà del totale complessivo. In seguito la quota si è drasticamente ridotta, con un incremento solo a partire dai primi anni del 2000. Si tratta di un orizzonte in realtà comune a molti paesi europei ma il nostro presenta una peculiarità: il valore dei redditi da lavoro sul totale dei redditi è molto basso. A crescere sono state invece le rendite immobiliari. Oggi rappresentano il 13% del Pil. 

Rendite immobiliari sempre più decisive per i redditi

La remunerazione derivante da lavoro dipendente rappresenta quindi solo una parte, neppure prevalente, dei redditi in Italia. Tra le motivazioni di questa evoluzione, la ricerca dell’Ocpi individua l’automazione e il progresso tecnologico,  la partecipazione alle catene globale del valore che ha rafforzato la specializzazione delle industrie in produzioni ad alta intensità di manodopera o di capitale, i diversi gradi di regolamentazione del mercato del lavoro e il flusso degli investimenti dall’estero. 

Il fattore più rilevante, però, appare la crescita delle rendite immobiliari che oggi in Italia pesano per il 12,7% del PIL, facendo segnare un contributo in costante crescita nel tempo. E’ quindi evidente la necessità di spostare il focus del dibattito sui redditi in Italia. Se la quota prevalente dei redditi non è derivante dal lavoro, per distribuire le risorse in maniera meno diseguale è necessario puntare su una riforma strutturale del sistema fiscale che non penalizzi chi possiede proprietà immobiliari e rendite finanziarie.