Investire nella trasformazione digitale aiuta donne, lavoro e natalità
11 Settembre 2023
Forse l’Italia dovrebbe guardare di più agli Stati Uniti per sostenere le donne che lavorano, le famiglie con figli e dunque la natalità. Un recente studio della Brookings Institution mostra l’efficacia del telelavoro nell’aiutare le donne americane a trovare un punto di equilibrio tra le responsabilità familiari e gli obiettivi di carriera. Secondo i dati aggiornati al 2023, negli USA le donne di età compresa tra i 25 e i 54 anni, con figli al di sotto dei 5 anni, hanno raggiunto tassi di occupazione più elevati rispetto a prima della pandemia (70,5%). Questo gruppo demografico, definito “prime age woman”, sta svolgendo un ruolo non secondario nella composizione demografica della forza lavoro e dunque nella crescita economica americana.
Le donne con figli piccoli da 0 a 4 anni hanno visto aumentare la loro partecipazione alla forza lavoro di oltre 1,4 punti percentuali rispetto ai livelli pre-pandemia. La ricerca della Brookings mostra che ci sono diversi fattori che contribuiscono all’aumento della partecipazione alla forza lavoro delle donne con figli piccoli negli Stati Uniti. In primo luogo, le condizioni di mercato favorevoli e i buoni risultati della economia del Paese, che stanno influenzando anche i modelli di fertilità e natalità, rendendo le neomamme più inclini a lavorare. In secondo luogo, le politiche fiscali e sanitarie attuate dalla pandemia da COVID-19 in avanti che hanno reso finanziariamente più conveniente per le madri occuparsi dei figli piccoli e svolgere la loro professione.
Un altro elemento importante è la legislazione sul lavoro che tutela le donne che usufruiscono dei congedi per motivi medici e familiari. La Brookings però sottolinea l’importanza del telelavoro tra le cause che determinano questo aumento della partecipazione femminile alla forza lavoro. Secondo la American Time Use Survey, il telelavoro si sta diffondendo, con un quarto delle donne di età compresa tra i 25 e i 54 anni con figli che lavorano da casa nella prima metà del 2023. Il dato per cui i livelli di partecipazione al lavoro da remoto in questo gruppo demografico sembrano coincidere tra gli anni della pandemia ed oggi conferma la diffusione del telelavoro. Le donne con un alto livello di istruzione (44%) e quelle sposate (28%) mostrano una maggiore propensione a lavorare a distanza.
Questi dati sottolineano l’importanza di considerare la trasformazione digitale del lavoro anche in Italia. Mentre il governo Meloni è attualmente alle prese con la ricerca delle coperture utili a garantire gli incrementi negli assegni familiari e cerca di coinvolgere maggiormente le imprese nelle politiche aziendali che portino a un allargamento dei fringe benefits, due mosse utili a contrastare le tragiche conseguenze dell’inverno demografico nel nostro Paese, i dati che arrivano dagli Usa indicano come il telelavoro, nel contesto di una economia che cresce, può essere uno strumento utile alla cura della maternità e al sostegno della natalità. A patto di investire di più, nel caso italiano, sulla trasformazione digitale e i processi di digitalizzazione del mercato del lavoro.