Agenda Italia, sulle riforme le imprese aspettano al varco il Governo

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Agenda Italia, sulle riforme le imprese aspettano al varco il Governo

Agenda Italia, sulle riforme le imprese aspettano al varco il Governo

14 Ottobre 2022

Sulle riforme le imprese aspettano al varco il nuovo governo, chiedendo subito un intervento sul caro energia.

Da Capri, gli industriali lanciano ancora una volta l’allarme sull’aumento spropositato dei costi energetici. Il nuovo esecutivo dovrà andare in pressing in Europa sul price cap. E se non si riesce in Europa, fare uno scostamento di bilancio in Italia.

Ma nell’assise dei giovani di Confindustria si va oltre la congiuntura sfavorevole determinata dalle ricadute economiche della invasione russa dell’Ucraina.

Stop alle promesse elettorali

Nel mirino finiscono le promesse fatte dai partiti in campagna elettorale. Provvedimenti bandiera buoni per vincere le elezioni ma che “rischiano di minare la credibilità dell’Italia” in Europa.

Perché, se quei provvedimenti fossero realizzati tutte insieme, supererebbero i 100 miliardi di spesa, generando benefici temporanei per pochi e costi insostenibili per tutti. Insomma, la questione per il mondo imprenditoriale resta la sostenibilità del nostro enorme debito pubblico.

Debito che continua a crescere, che è cresciuto anche negli ultimi anni. Debito che è un macigno sulla testa delle giovani generazioni, dei nostri figli, sul futuro del Paese.

Rispettare la Agenda Italia

Per cui va bene affrontare l’emergenza. Scrivendo, prima possibile, una legge di bilancio dove stanziare tra i 40 e i 50 miliardi di euro contro l’aumento insostenibile dei costi energetici. L’obiettivo è salvare posti di lavoro e chi quel lavoro lo crea, cioè le imprese.

Questo però non vuol dire che lo Stato da domani pagherà a tutti la bolletta. Soprattutto, è fondamentale rispettare la “Agenda Italia”, continuando sulla strada delle riforme intrapresa da Draghi.

Senza riforme, i fondi europei non arriveranno. Senza fondi europei, sarà molto più difficile tornare a crescere e modernizzare l’Italia.

Emergenza non sia un alibi

L’emergenza dunque non deve diventare un alibi per non fare le cose.

Per costruire il futuro occorrono riforme, lavoro, competenze, innovazione. Responsabilità. Questo serve, non continuare a buttare soldi dalla finestra.

L’industria italiana non può morire per i partiti.