Alitalia-ITA, Draghi vicino al miracolo

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Alitalia-ITA, Draghi vicino al miracolo

Alitalia-ITA, Draghi vicino al miracolo

29 Aprile 2022

Alitalia è sempre stata un carrozzone costoso, che lo Stato ha salvato a più riprese senza una chiara strategia imprenditoriale. Si è sempre verificata continuità tra i governi di diverso colore, che hanno usato i soldi dei contribuenti per tentare operazioni velleitarie se non elettorali. Tuttavia, l’epopea di Alitalia, recentemente rinominata ITA Airways, forse sta per finire grazie a Draghi. Il Presidente del Consiglio sta spingendo per cambiare anche questo paradigma, dominante in tutta la seconda repubblica in nome del nazionalismo e dello statalismo. Ideologie costate a cittadini e investitori ben 12 miliardi secondo le stime di Ugo Arrigo, professore associato all’Università Bicocca di Milano.

Lufhtansa e MSC in pole position

Politico, un’importante testata internazionale, ha riportato che Lufthansa e il colosso marittimo MSC si sono uniti per fare un’offerta per una partecipazione di maggioranza in ITA Airways. L’offerta dovrebbe essere compresa tra 1,2 e 1,5 milioni di euro. Il governo ha ricevuto manifestazioni di interesse anche da Certares, una società di private equity, in collaborazione con Air France-KLM e da Indigo Partners, un altro gruppo di private equity che ha già investito in Wizz Air.

La parola dell’esecutivo è decisiva perché controlla la compagnia aerea tramite il Ministero delle finanze. L’offerta del vettore tedesco e di MSC presupporrebbe l’acquisizione del 70-80% delle quote e la permanenza del Mef come socio di minoranza.

I tre offerenti dovrebbero avere accesso ai dati finanziari dettagliati di ITA in questi giorni, in modo da poter formulare  offerte vincolanti a inizio di maggio e da raggiungere un accordo iniziale a giugno. In questo caso il governo potrebbe risparmiare i 250 milioni di euro che ha preventivato di investire nel 2023 in accordo con la Commissione Europea.

Le procedure di infrazione dell’Unione Europea

Non dobbiamo dimenticare che la gestione scriteriata del dossier Alitalia ha causato l’apertura di diverse procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. Lo scorso ottobre la vecchia compagnia di bandiera ha chiuso i battenti ed è stata sostituita da ITA Airways, che ha ridimensionato flotta e dipendenti.

Draghi è stato il garante dell’operazione a Bruxelles, dove la commissaria alla concorrenza, Vestager, aveva messo sotto la lente di ingrandimento l’operato dei precedenti governi. Grazie al suo intervento è stato possibile considerare le due compagnie aeree come entità separate. Ciò ha permesso a ITA di evitare il rimborso 900 milioni di sussidi statali ricevuti da Alitalia in violazione delle norme europee. Risulta ancora pendente, invece, un’altra indagine di due anni successiva, quindi del 2019, su un ulteriore prestito da 400 milioni di euro.

I primi mesi di ITA con Draghi

L’impatto della pandemia e dell’invasione russa, comunque, continuano a influire pesantemente sull’esordio sul mercato della nuova compagnia. Inoltre, la dura concorrenza imposta dai vettori low cost ha limitato le prospettive di ITA, che ha registrato una perdita operativa di 170 milioni di euro nei primi due mesi e mezzo di attività.

In un contesto simile la stima dell’entità della proposta di Lufthansa-MSC rischia di essere eccessiva, vedremo se Draghi riuscirà a conseguire anche questo insperato risultato: vendere la maggioranza ITA.