Bce, Panetta: il rialzo eccessivo dei tassi frena la crescita

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Bce, Panetta: il rialzo eccessivo dei tassi frena la crescita

Bce, Panetta: il rialzo eccessivo dei tassi frena la crescita

15 Novembre 2022

Fabio Panetta frena sulla stretta nelle politiche monetarie delle banche centrali. “Un inasprimento eccessivo non è consigliabile”, dice il membro dell’esecutivo Bce indicato il mese scorso per il Tesoro. La politica monetaria deve “adeguarsi ma non reagire in modo eccessivo”. Cautela, insomma, sul rialzo dei tassi di interesse. Una stretta eccessiva potrebbe provocare più danni che soluzioni.

La stretta monetaria, secondo Panetta, “sottrarrà in media più di un punto percentuale alla crescita annua del Pil reale fino al 2024”. Se l’aumento dei tassi dovesse comprimere la domanda “in modo eccessivo e persistente” il rischio è “spingere anche il prodotto stabilmente al di sotto del trend”. Con la conseguenza che invertire la marcia poi sarebbe molto complicato.

Il Fondo Monetario non molla

La americana Fed ha già alzato più volte i tassi dall’inizio dell’anno. Quattro volte con maxi rialzi dello 0,75%. L’effetto si vede, i prezzi in ottobre sono saliti del 7,7%. Così anche la banca centrale americana pensa a rallentare. Secondo il Fondo Monetario, però, Bce e Fed devono insistere nella battaglia contro la inflazione. E in quella per contenere e gestire il debito. Insomma, bisogna contenere il rialzo dei prezzi.

“La combinazione di una politica di bilancio più rigorosa e di riforme strutturali servirebbe a ridurre materialmente il peso del debito pubblico nel medio termine”. Secondo l’Fmi il G20 dovrebbe mettere in pratica un’azione congiunta che consenta al mondo di muoversi “verso una crescita più forte e inclusiva”. Anche secondo il vicepresidente dell’Eurotower, de Guindos, le prospettive di stabilità finanziaria in seguito al deterioramento delle condizioni economiche stanno peggiorando.

Rischio recessione nel 2023

La possibilità di “un riassestamento dei prezzi e le difficoltà sulla liquidità rendono i mercati finanziari e le istituzioni finanziarie non bancarie vulnerabili a una rivalutazione disordinata dei rischi”, dice de Guindos. Fra cautela e necessità di controllare l’inflazione, la Bce e la Fed cercano il giusto equilibrio per non indebolire un’economia già in difficolta e, secondo molti, avviata nel 2023 alla recessione.