Biotech, cresce l’Italia che guarda al futuro

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Biotech, cresce l’Italia che guarda al futuro

Biotech, cresce l’Italia che guarda al futuro

02 Maggio 2022

Per la serie “buone notizie che non immaginavi”: il biotech si espande e cresce almeno tanto quanto innova. È questo il quadro che emerge dall’ultimo rapporto Assobiotec-Federchimica ed Enea, che offre un quadro degli ultimi due anni in cui la pandemia non ha fiaccato il settore.

I numeri della crescita

Nel 2021 il biotech ha coinvolto quasi 800 imprese, per l’82% piccole e micro, e grazie agli oltre 10 miliardi di fatturato, ha registrato un aumento del 30%. Va sottolineato che circa il 75% del fatturato totale è prodotto dal settore salute e circa il 17% da industria e ambiente.

L’ambito della salute umana è quello che interessa la quota maggioritaria del numero totale di imprese biotecnologiche italiane, si parla del 48,5%. Tuttavia, tra il 2014 e il 2021 è cresciuta del 29% la quota delle imprese che hanno come applicazione prevalente le biotecnologie industriali e del 34,5% quelle per agricoltura e zootecnia.

Dove cresce il biotech

Dal rapporto “Le imprese di biotecnologia in Italia. Facts&Figures 2022“, la Lombardia emerge come regione leader in termini di numero di imprese, 27% del totale, e di fatturato, 51% del totale. È rilevante sottolineare che insieme a Lazio, Toscana, Piemonte sfiora il 90% del fatturato totale. Non a caso, gli investimento in ricerca e sviluppo in queste regioni sono il’85%. Per quanto riguarda le biotecnologie industriali, il nord concentra praticamente la totalità del fatturato, visto che si parla del 97%. Lazio e Toscana, invece, sono all’avanguardia nell’ambito sanitario.

Arrivano dati incoraggianti, pur non cospicui, anche dal sud, in termini di numero di aziende attive nelle biotecnologie e per gli investimenti in R&S nelle biotecnologie industriali, oltre che in quelle per agricoltura e zootecnia.

Il ruolo del PNRR

“Il Paese, con il PNRR ha una straordinaria occasione per ripartire e non può permettersi adesso di sbagliare”. Elena Sgaravatti, vice Presidente Assobiotec-Federchimica, è esplicita sulle energie che può liberare il Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Scegliere di avviare riforme e investire le risorse del Next Generation Eu sull’innovazione significa traghettare il Paese verso un futuro migliore e il biotech è certamente una tecnologia che, in questa prospettiva, non può essere trascurata”. In effetti, è sotto gli occhi di tutti come il biotech sia stato il settore che più ci ha aiutato a combattere e uscire dalla pandemia. Per fortuna c’è ancora un’Italia che vuole innovare e crescere.