Bogusław e Bogdan, la guerra di Putin e l’ipocrisia del G20

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Bogusław e Bogdan, la guerra di Putin e l’ipocrisia del G20

Bogusław e Bogdan, la guerra di Putin e l’ipocrisia del G20

16 Novembre 2022

Putin spara, Kiev si difende. Bogusław Wos e Bogdan Ciupek, due contadini polacchi sessantenni, muoiono a Przewodow. “Due brave persone,” dicono gli abitanti di questo paesino della Polonia Orientale, al confine con l’Ucraina. Bogusław faceva il caposquadra di un magazzino di grano, Bogdan guidava trattori. Quando l’S-300 è piombato sul paesino stavano scaricando grano. La gente del posto dice di aver sentito prima un fischio acuto, poi lo schianto.

Il cratere è quello che abbiamo visto in tv ieri sera. Prima una fonte della intelligence Usa lascia filtrare che è un missile russo. Per qualche ora, sembra di essere sull’orlo di una Terza Guerra mondiale. Oggi, si apprende che è stato un missile ucraino vagante. Kiev fa sapere che a quell’ora, ieri, cercava di intercettare missili russi nella zona. Uno dei tanti missili, delle migliaia di pezzi di artiglieria scaricati sulla Ucraina ogni giorno da Putin.

Senza più nemmeno una strategia che non sia quella di terrorizzare la popolazione ucraina. Boguslaw lavorava nel magazzino del silo di grano da 40 anni. Viveva con la moglie e l’anziana suocera. I suoi due figli pare vivano a Cracovia. Bogdan, l’autista, viveva nel vicino villaggio di Setniki. Il razzo quando è esploso ha fatto ribaltare il rimorchio, distrutto i finestrini del trattore, danneggiato gli edifici vicini.

Il fatto è avvenuto durante un massiccio bombardamento russo sulla rete elettrica ucraina. Le difese antiaeree ucraine cercano di intercettare i razzi russi sul confine, ma quel colpo è andato male. La Polonia viene colpita per la prima volta sul suo territorio dall’inizio della guerra. Il presidente Duda – sostenuto dal capo della NATO Stoltenberg – ha minimizzato i timori di una reazione polacca. Parlando di un tragico incidente.

La responsabilità ultima di questo attacco, però, resta in capo al Cremlino. Bogusław e Bogdan sarebbero ancora vivi se Putin non avesse scatenato questa guerra. La Polonia ieri sera ha mobilitato e rafforzato le sue unità militari sul confine. La Nato pensa a incrementare le difese aeree in Germania e la sua forza di reazione rapida in Polonia. Ma tra le cancellerie occidentali, al G20 di Bali, sembra prevalere la distensione verso Mosca.

L’Articolo 4 del Trattato del Nord Atlantico non sarà attivato. Il caso rientra. Ora dovremo anche sorbirci il moralismo di chi dice, visto?, non è colpa dei russi. Bogusław e Bogdan, braccianti agricoli polacchi, riposino in pace. Altre due vittime della guerra. Morti per errore?

No, morti perché qualcuno alle porte dell’Europa sta combattendo per noi. E si difende. Contro un esercito invasore che ogni giorno spara e ammazza. Di quegli altri missili, e di chissà quanti civili morti, si è un po’ perso il conto. La no-fly zone NATO sulla Ucraina? Ci mancherebbe altro…