Bonomi ha capito che la AI sfida giornalismo e mondo editoriale
11 Febbraio 2023
Il presidente di Confindustria Bonomi ha ragione quando dice che sta cambiando tutto. Intelligenza artificiale e innovazione saranno i driver della informazione e della editoria nel futuro. Siamo davanti a un enorme cambiamento dei processi produttivi, editoriali, del lavoro e della stessa figura dei giornalisti. Bonomi è anche consapevole che le nuove generazioni sono sempre più lontane dalla carta stampata e sempre più attratte dal digitale.
La sfida, in un contesto di innovazione che spinge al cambiamento, resta quella di “trasmettere la capacità di critica dell’informazione”. Bonomi, intervenuto alla celebrazione del 75esimo Anniversario de La Provincia, guarda lontano. La Ai può aiutarci nella generazione dei contenuti. Può rendere il mondo della stampa e della editoria più efficiente e produttivo. Permetterà di personalizzare i messaggi informativi sulla base delle esperienze di ricerca digitale e degli interessi di ogni singolo lettore.
Attraverso la analisi dei dati, applicata, ad esempio, ai social media, riusciremo ad avere più istantanee dei trend e di modelli che prima non avremmo potuto conoscere così approfonditamente. L’innovazione investirà anche il mondo multimediale, foto, video, podcast. Ci si chiede se aumenterà il rischio di errori e fake news. Non è detto, anzi, l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare i giornali a verificare automaticamente l’accuratezza delle notizie.
Riducendo il rischio di diffondere informazioni false. Il fatto è che, come con l’avvento di Internet, l’intelligenza artificiale ha il potenziale per trasformare l’industria editoriale e della informazione. La scuola e le agenzie educative allora debbono prepararsi a spiegare ai giovani quali saranno le implicazioni etiche dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel giornalismo. Tenendo alta la guardia contro manipolazioni e disinformazione.