Brasile, i sostenitori di Bolsonaro all’assalto del Parlamento
09 Gennaio 2023
In Brasile le forze di polizia hanno ripreso il controllo del Palazzo del Congresso, del Palazzo Presidenziale e della Corte Suprema. Dopo quattro ore di follia domenicale, quando i sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro hanno cercato di occupare le sedi istituzionali, devastando il Palazzo del Congresso. Le forze dell’ordine hanno arrestato tra 200 e 400 persone. Il governatore della regione di Brasilia, Rocha, è stato rimosso per 90 giorni dalla Corte Suprema.
L’assalto al Congresso come due anni fa con Trump
Secondo i media brasiliani, la polizia militare ha sparato proiettili di gomma e stordenti dagli elicotteri per disperdere i manifestanti. Tra selfie, atti vandalici e violenze, le scene a Brasilia ricordano l’assalto del 6 gennaio di due anni fa a Capitol Hill, a Washington, quando i protagonisti dell’assalto furono i sostenitori del presidente Donald Trump.
Il presidente Lula è nel distretto federale di San Paolo. Lula ha indetto una riunione d’emergenza con i ministri dell’esecutivo. Alla riunione hanno partecipato i ministri della difesa, della giustizia e dei rapporti istituzionali. Il presidente brasiliano ha firmato un decreto – “Garantia lei e ordem” – con il quale prende il controllo della sicurezza pubblica nella capitale Brasilia. Il centro della capitale è chiuso sotto il controllo della Guardia Nazionale.
Lula: Brasile non ha mai conosciuto nulla di simile
“Il nostro Paese non ha mai conosciuto nulla di simile,” ha detto Lula arrivando in serata a Brasilia. “I responsabili saranno trovati e puniti”. L’insediamento di Lula come nuovo presidente del Brasile è avvenuto una settimana fa. Bolsonaro soggiorna in Florida, negli Stati Uniti, dal 30 dicembre. “Ci sono diversi discorsi dell’ex presidente che incoraggiano questi fanatici,” ha aggiunto Lula. “Quello che sta accadendo è anche responsabilità sua e dei partiti che lo hanno sostenuto”. Lula ha aggiunto che “chi ha finanziato queste manifestazioni pagherà per questi atti irresponsabili e antidemocratici”, cha ha inoltre definito “terroristici”.
“Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia. Invece, i saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come avvenuti oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali”. Lo ha scritto su Twitter l’ex presidente Bolsonaro. L’ex presidente ha detto di aver “sempre” rispettato la Costituzione, “difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la sacra libertà ”. “Inoltre ripudio le accuse, senza prove, che l’attuale capo dell’Esecutivo del Brasile mi ha attribuito”. Bolsonaro ha ha descritto come “depredazioni e invasioni” le manifestazioni di ieri, paragonandole a quelle della sinistra. Ha difeso le “manifestazioni pacifiche e legali” che “fanno parte della democrazia”.
Anderson Torres, ex ministro della Giustizia e delle pubblica sicurezza del governo Bolsonaro, ha preso le distanze dai manifestanti su Twitter. “Il disordine è inconcepibile e la mancanza di rispetto per le istituzioni è inaccettabile. Ho stabilito che tutti i membri della Polizia Militare e della Polizia Civile agiscano con fermezza. Dobbiamo ripristinare l’ordine con la massima urgenza. Il vandalismo sarà combattuto con il rigore della legge”, ha scritto Torres.
Le reazioni internazionali. Meloni: Solidarietà a istituzioni brasiliane
Arrivano anche le prese di posizione a livello internazionale. “Condanniamo gli attacchi di oggi alla Presidenza, al Congresso e alla Corte Suprema del Brasile. Usare la violenza per attaccare le istituzioni democratiche è sempre inaccettabile. Ci uniamo al presidente Lula nel sollecitare la fine immediata di queste azioni”. Lo dice il segretario di Stato americano Antony Blinken. Anche la Francia con Macron condanna gli attacchi in Brasile.
“Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”. Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni.
“Sto seguendo con preoccupazione quanto sta accadendo in Brasile. Ogni atto di violenza contro le istituzioni democratiche deve essere condannato con grande fermezza. I risultati elettorali vanno sempre e comunque rispettati”. Aveva scritto nella serata di ieri su Twitter il vicepremier e ministro degli esteri italiano Tajani, ritwittato da Meloni. Il magazine brasiliano Istoé scrive che l’ex presidente Bolsonaro sta premendo sul nostro governo per ottenere la cittadinanza italiana.
Un certo numero di rivoltosi è ancora nelle vicinanze dei centri di potere della capitale brasiliana. Inneggiano a un “intervento militare” che dovrebbe estromettere Lula dalla presidenza. I manifestanti accusano Lula di brogli elettorali.