Capitali coraggiosi, ecco il bonus digitale per l’export

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Capitali coraggiosi, ecco il bonus digitale per l’export

Capitali coraggiosi, ecco il bonus digitale per l’export

22 Aprile 2022

Il bonus export digitale è un incentivo introdotto nel 2022 per sostenere lemicroimprese italiane manifatturiere nella loro attività di internazionalizzazione. E’ un contributo a fondo perduto frutto del progetto portato avanti dal ministero degli esteri e dall’agenzia ICE. L’obiettivo è quello di favorire l’introduzione di soluzioni digitali per le vendite all’estero.

Bonus export digitale: ecco i beneficiari

Possono usufruire del bonus export digitale le microimprese manifatturiere con sede in Italia, anche costituite in forma di reti o consorzi. Per microimprese si intende una realtà con un numero di dipendenti inferiore a 10 e con un fatturato o totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.

Quali spese sono finanziate?

Le spese finanziate dal bonus riguardano, dunque, l’acquisizione di tutte quelle attività finalizzate ad introdurre soluzioni digitali per l’export. Tali attività devono essere fornite da imprese iscritte nell’elenco delle società abilitate. Realizzare sistemi di e-commerce verso l’estero, siti e/o app mobile. Creare sistemi di e-commerce che prevedono l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web. Pianificare una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale e il digital marketing finalizzato a sviluppare attività di internazionalizzazione.

Queste sono solo alcune delle attività per la cui copertura finanziaria è possibile richiedere il bonus export digitale. Tra le attività finanziate dal bonus rientrano anche quelle più tecniche che riguardano l’acquisizione di servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano e l’upgrade delle dotazioni di hardware necessarie alla realizzazione dei servizi.

Le cifre

Il contributo è erogato in unica soluzione a seguito di rendicontazione delle spese sostenute presso società fornitrici iscritte all’elenco dedicato. Pertanto, il finanziamento concesso va dai 4.000 euro alle microimprese a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 5.000 euro ai 22.500 euro alle reti e consorzi a fronte di spese ammissibili non inferiori, al netto dell’IVA, a 25.000 euro.