Ceo e sostenibilità, barra dritta o tra 10 anni saranno guai

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Ceo e sostenibilità, barra dritta o tra 10 anni saranno guai

Ceo e sostenibilità, barra dritta o tra 10 anni saranno guai

20 Gennaio 2023

Si parla molto di sostenibilità ma tra guerre e crisi economica quali prospettive ci sono? In Italia le grandi aziende hanno investito nello sviluppo sostenibile. Adottando pratiche sostenibili e impegni per ridurre l’impatto ambientale delle loro attività.

Una multinazionale come Eni ha adottato una serie di iniziative per diventare più sostenibile. Dall’investimento in fonti di energia rinnovabile alla riduzione delle emissioni di CO2. Ferrero è un’altra azienda italiana che ha implementato pratiche sostenibili. Come l’utilizzo di materiali riciclabili per i propri imballaggi e l’adozione di pratiche agricole sostenibili per la coltivazione degli ingredienti.

Sostenibilità, le buone pratiche in Italia

Enel, un’altra grande azienda energetica italiana, mette una forte attenzione alla sostenibilità. Ha ha lanciato un ambizioso piano per diventare carbon neutral entro il 2050. Eppure la metà dei ceo italiani pensa che la propria azienda non sarà più economicamente sostenibile fra 10 anni. Il dato viene fuori dal 26° Annual Global Ceo Survey di PwC, società che offre servizi di revisione, advisory e consulenza fiscale.

Per i Ceo, i prossimi 10 anni saranno caratterizzati da molteplici sfide relativamente alla redditività aziendale. Il 63% dei Ceo italiani considera per esempio fortemente impattanti le modifiche alle regolamentazioni, si pensi alle nuove normative ESG introdotte di recente dalla Unione Europea.

I rischi tra guerra e crisi economica

Oppure ai cambiamenti nella domanda da parte dei clienti, alla carenza di competenze. Ancora alla technology disruption e alla transizione verso nuove fonti energetiche. “La consapevolezza dei Ceo italiani sulle sfide che li attendono è diversa rispetto al passato e questo li rende più reattivi”.

“Il 45% di loro ritiene che, se le organizzazioni continueranno sulla strada attuale, non saranno più sostenibili entro i prossimi 10 anni. Hanno compreso l’importanza di concentrarsi sulle strategie per fronteggiare le sfide di oggi, che derivano da scenari più articolati e instabili rispetto ad un tempo”. Lo dice Andrea Toselli, presidente e di PwC Italia, ripreso da Forbes.

La guerra, la crisi energetica ed economica. Il rischio è di limitare gli obiettii delle aziende sulla Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La sfida è aperta, dunque.