Corsa alle rinnovabili, in pista le royalties per Regioni che tagliano burocrazia

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Corsa alle rinnovabili, in pista le royalties per Regioni che tagliano burocrazia

Corsa alle rinnovabili, in pista le royalties per Regioni che tagliano burocrazia

25 Settembre 2023

Compensazioni ambientali sul modello delle royalties per il fossile anche per le Regioni che utilizzano fonti rinnovabili, tagliando la burocrazia. Da quanto si apprende dalle anticipazioni apparse nei giorni scorsi sulla stampa, il Governo Meloni sembra intenzionato a percorrere la strada delle compensazioni per snellire i processi di autorizzazione per gli impianti di energia rinnovabile, riducendo gli ostacoli burocratici che al momento bloccano centinaia di progetti.

Entro il mese di ottobre sapremo con certezza se una misura del genere verrà presa per accelerare sugli obiettivi di autonomia energetica e decarbonizzazione. Il principio è semplice: più permessi per energie pulite verranno autorizzati, più le regioni potranno attivare fondi di sviluppo e riqualificazione ambientale per il proprio territorio, garantendo tariffe scontate alle famiglie e alle imprese locali.

L’operazione dovrebbe rientrare nel testo finale del decreto sulle “Aree idonee” che definisce i criteri per le regioni per facilitare la costruzione degli impianti sciogliendo per quanto possibile il nodo gordiano del “permitting” a livello locale (uffici regionali, provinciali e comunali). Maggiore celerità nella approvazione dei progetti è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi FER previsti per il 2030.

Lo strumento delle compensazioni già usato per il fossile si è rivelato utile in aree del Mezzogiorno come la Basilicata; proprio nelle Regioni del Sud è prevista la realizzazione di buona parte degli impianti ad energia pulita. Va ricordato che la Commissione europea continua a spingere sull’acceleratore delle energie rinnovabili proprio per affrancare l’Europa dalla dipendenza del fossile e del gas russo, dopo la sciagurata invasione russa della Ucraina.

La guerra in Ucraina ha spinto il governo a una rimodulazione del Pnrr nella chiave del Repower EU fissando l’obiettivo di un Testo unico sulle rinnovabili che punta a rafforzare le reti, a sostenere la sprsa in bolletta delle famiglie e a semplificare il complesso iter burocratico necessario alla costruzione di nuovi impianti verdi. La settimana scorsa la Commissione europea ha fatto sapere di essere al lavoro per sostenere anche l’agrivoltaico, “valutando gli ostacoli esistenti alla diffusione di forme innovative di energia solare” e fornendo “indicazioni agli Stati membri su come sviluppare ulteriormente questo mercato”.

Il commissario europeo per l’Economia Gentiloni ha ricordato che negli ultimi 15 anni l’Italia ha fatto grandi passi in avanti nello sviluppo delle rinnovabili, citando casi come quello della gigafactory Enel a Catania, che “l’anno prossimo diventerà la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa”, o il progetto di interconnessione elettrica con la Tunisia, “portato avanti da Terna, con un contributo importante dell Ue”.

“Investire nelle tecnologie pulite è una priorità strategica: ci rende più competitivi e più liberi”, ha detto Gentiloni.