
Dagli OGM all’Agricoltura di precisione l’innovazione passa dalla genetica

05 Settembre 2022
Negli anni Novanta la comparsa dei primi OGM ha generato grandi aspettative e altrettanti timori. Da allora l’impiego di queste tecnologie ha sollevato non poche critiche riguardo la liceità di una ricerca e di un’industria in grado di oltrepassare i limiti etici nello sfruttamento delle risorse genetiche della Terra.
Oggi però il dibattito sugli OGM sembra essere superato. A tal punto da aprire il comparto agroalimentare a nuove prospettive, tecniche di evoluzione assistita, alla ‘cisgenetica’ e a una serie di strumenti di ricerca come la Tea e le Nbt (New breeding techniques).
Queste tecnologie innovative promettono di rivoluzionare i processi di miglioramento genetico e di fugare i timori degli anti-Ogm. Puntando a preservare la nostra terra e a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e di una maggiore produttività.
Dal mese di luglio del prossimo anno partirà il progetto nazionale per realizzare il Centro dell’Agritech. Con un finanziamento di 320 milioni stanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Il Centro Nazionale di Ricerca per le “Tecnologie dell’Agricoltura – Agritech” promosso dall’Università di Napoli Federico Il intende operare attraverso le cosiddette ‘tecnologie abilitanti’. Per aumentare la produttività in modo sostenibile, far fronte alle esigenze di sicurezza alimentare e ridurre l’impatto ambientale viste le attuali condizioni climatiche mutevoli.
Dalla ricerca genetica alla innovazione digitale si delinea così quel percorso di innovazione destinato a sviluppare una “agricoltura di precisione”. Una nuova agricoltura nella quale far coesistere le esigenze di maggiore produttività del settore, la sicurezza del prodotto e il rispetto delle risorse naturali.