Dai grilli a Grillo, quella curiosa idea di sostenibilità europea
06 Gennaio 2023
Via libera dell’Unione europea alle farine di grillo. Nel senso dei simpatici insetti da triturare per farne pane, pizza e pure snack. Ma anche nel senso di Beppe Grillo, il vate pentastellato della nuova dieta a base di insetti. La Ue ha autorizzato l’immissione dei grilli sul mercato come nuovo alimento sotto forma di polvere parzialmente sgrassata. Della commercializzazione si occuperà Cricket One, una start up vietnamita specializzata nel novel food.
Dai grilli a Grillo
I grilli arrivano dopo larve e locuste, che a quanto pare piacciono alla Commissione Ue perché nella strategia decennale “Farm to Fork” vengono considerati cibo sostenibile. Dunque meno inquinante e utile a sfamare un mondo, dicono, sempre più sovrappopolato. Beppe Grillo aveva già sdoganato gli insetti consigliando di portarli nelle mense scolastiche in alcuni articoli pubblicati sul suo blog. In linea, Grillo e Bruxelles, con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Le panzane sulla sovrappopolazione
La dieta grillina avrebbe un basso impatto ambientale in termini di emissioni di gas serra e di consumo di risorse. Se non fosse che questa storia del mondo sovrappopolato, condannato a scannarsi per l’accesso alle risorse, la sentiamo ripetere da qualcosa come 40 anni. Ve lo ricordate il biologo Ehrlick e il suo “Population Bomb” del 1968? La catastrofe demografica si è rivelata almeno per adesso una panzana. Come quelle sullo scioglimento dei ghiacciai di Al Gore.
Aridatece le bistecche di manzo
Tornando ai grilli, gli italiani sembrano poco convinti di mangiarseli a pranzo. Il 54 per cento secondo Coldiretti è contrario al novel food (Casu Marzu sardo permettendo). La questione, insomma, è ancora una volta come interpretare certe decisioni europee. Finirà che i carnivori amanti della bistecca di manzo verranno criminalizzati rifilandogli insetti, come accade già con i sostenitori dei combustibili fossili da sostituire con l’energia green?