Dalle etichette “il vino fa male” allo stop di finanziamenti e pubblicità è un attimo

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Dalle etichette “il vino fa male” allo stop di finanziamenti e pubblicità è un attimo

Dalle etichette “il vino fa male” allo stop di finanziamenti e pubblicità è un attimo

12 Gennaio 2023

La scelta di taglio protezionista e salutista dell’Irlanda di apporre etichette simili a quelle che troviamo sui pacchetti di sigarette anche sulle bevande alcoliche, compreso il vino, mette a rischio i grandi produttori vitivinicoli europei come l’Italia. Tanto più che, pur lasciando ai singoli Paesi la libertà di scegliere, l’Europarlamento circa un anno fa si era espresso in modo contrario all’uso degli alert sulle etichettature degli alcolici.

Coldiretti oggi è intervenuta per mettere in guardia da decisioni come quella irlandese. L’associazione degli agricoltori ha anche ricordato che le esportazioni del vino made in Italy nel mondo sono ai massimi storici. Parliamo di un valore vicino agli 8 miliardi di euro nel 2022. I costi di produzione che aumentano insieme a quelli energetici, però, le imitazioni sui mercati esteri e adesso gli alert sulle etichette sono rischi per il settore produttivo italiano. “Stati Uniti, Germania e Regno Unito Regno Unito nonostante la Brexit salgono sul podio dei principali clienti del vino italiano ma in fortissima crescita,” dice Coldiretti.

Vino, vendite italiane aumentano anche in Francia

Le vendite aumentano “anche in Francia, concorrente storica”. “Per l’Italia si tratta di difendere un settore del made in Italy che fattura complessivamente 14 miliardi di euro e offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni nei più diversi ambiti, grazie ad una produzione destinata per circa il 70% a Docg, Doc e Igt”. Trattare il vino come il tabacco avrebbe delle ricadute enormi sulla sua commercializzazione. Dagli alert si potrebbe passare al divieto di pubblicità e allo stop dei sostegni finanziari e delle agevolazioni per il settore vitivinicolo. I produttori di vino potrebbero dover affrontare restrizioni anche sul prezzo delle loro merci e subire una maggiore imposizione fiscale. Quello vitivinicolo è un settore frammentato. E’ infatti caratterizzato da molti piccoli produttori, che fanno affidamento su una serie di sostegni dell’UE per l’innovazione, la promozione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Insomma un cambio di prospettiva radicale sui danni causati dall’alcol potrebbe modificare radicalmente l‘industria del vino in Europa. Il tema però, come in molti altri casi, dovrebbe essere la lotta agli stili di vita, al consumo dannoso più che la contrazione della produzione di alcool, ovvero il consumo di per sé. Il settore vitivinicolo, considerato uno dei bastioni della sostenibilità del nostro mondo agricolo e rurale adesso è a rischio?