
Draghi salva i robot italiani: attivato golden power anticinese

07 Giugno 2022
Il primo ministro, Mario Draghi, ha posto il veto a un trasferimento di tecnologia e software per robot alla Cina. L’accordo coinvolgeva la novarese Robox e il produttore Efort Intelligent Equipment, che si occupa di robot industriali.
La partecipazione dell’azienda cinese doveva crescere dal 40% al 49%, facendo aumentare il valore della quota di proprietà fino a 2 milioni di euro. Robox, che progetta e produce componenti elettronici per robotica e sistemi di controllo del movimento, avrebbe anche autorizzato Efort a utilizzare alcuni dei suoi codici sorgente.
Secondo Reuters, è stato quest’ultimo elemento che ha convinto Draghi a esercitare il golden power. Una tecnologia italiana così sofisticata e avanzata non può finire nelle mani dei cinesi, soprattutto ora. Per quanto riguarda la partecipazione azionaria, invece, il governo non si è opposto.
La normativa del golden power è stata poco utilizzata, ma, quando è accaduto, dall’altra parte ci sono sempre stati i cinesi. Draghi non è inflessibile solo sui robot. È stato così nel caso di Alpi Aviation, produttori di droni, ma anche di Applied Materials Italia e Lpe nel settore dei semiconduttori e di Syngenta nell’agroalimentare.