
È il risentimento, bellezza!

08 Ottobre 2022
È il risentimento, bellezza. Milioni di italiani danno mandato a Meloni di guidare il Paese? Per il New York Times è il risentimento degli esclusi dalla globalizzazione, globalizzazione verso la quale Meloni è “ideologicamente sospettosa”.
Un film già visto. Vince la Brexit? È il risentimento degli inglesi disoccupati nei pub verso il globalismo. Vince Trump? È il risentimento dei blue collar espulsi dalla desertificazione industriale nella “Cintura della ruggine”.
I giornaloni liberal proprio non riescono a interpretarla questa rabbia e la delusione dei ceti popolari e una volta produttivi.
Proprio non riescono a farsene una ragione se le delocalizzazioni, la tecnologia che si libera del lavoro umano per sostituirlo con la macchina, la precarietà occupazionale che è anche relazionale ed emotiva, alla fine genera Brexit, Trump e i Democratici Svedesi.
In compenso possiamo abbeverarci ad analisi sottili come quella del Times, scoprendo per esempio che “Meloni ha un ruvido accento romanesco, che potrebbe essere paragonato al vecchio accento di Brooklyn”.
Non sarà che ancora una volta certa stampa a corto di strumenti interpretativi incassa un palo (dopo l’altro) perché nessuno si degna di fare una analisi un pochino più approfondita su questa benedetta globalizzazione?
Una analisi su cos’è successo nei Paesi occidentali, Italia compresa, negli ultimi due decenni e mezzo? Del resto se uno ci prova è “ideologicamente sospettoso”. Così permetteteci di ironizzare sulle sapienti osservazioni dei corrispondenti in casa d’altri.
Visto che della globalizzazione non siamo mai stati nemici. Ma neppure ci piace essere presi in giro.