È l’ora delle Rinnovabili ma le sfide non sono finite

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È l’ora delle Rinnovabili ma le sfide non sono finite

È l’ora delle Rinnovabili ma le sfide non sono finite

30 Agosto 2023

I riflettori nel settore energetico sono sempre più puntati sulle rinnovabili dopo quanto abbiamo visto accadere nel 2022. L’ultimo rapporto Irena conferma che siamo davanti a un cambiamento radicale: le rinnovabili emergono non solo come un’alternativa verde al fossile ma anche come una fonte economicamente vantaggiosa dal punto di vista dei costi. Costano meno e consentono di abbattere le emissioni inquinanti.

L’impatto sul risparmio nel settore elettrico globale determinato dalla adozione delle energie rinnovabili negli ultimi due decenni è stato cruciale e le rinnovabili hanno svolto un ruolo altrettanto importante nel mitigare la crisi energetica che si è aperta dallo scorso anno. Irena sottolinea che, senza l’energia pulita, molti governi avrebbero faticato a contrastarne le implicazioni. Ma la strada verso un futuro più sostenibile non è priva di sfide.

Gli ambiziosi obiettivi ambientali fissati per il 2030 e quello ancora più ambizioso di azzerare le emissioni entro il 2050 richiedono un aumento sostanziale della produzione di energia rinnovabile. Entro il 2030 si dovrebbero aggiungere ben 1.000 GW a livello globale, triplicando la capacità installata nel 2022. Bloomberg riporta un’impennata del 22% degli investimenti globali nella prima metà del 2023, per un totale di 358 miliardi di dollari. Tuttavia, per raggiungere l’obiettivo delle emissioni zero entro la metà del secolo, sarebbe necessario un investimento di quasi il doppio ogni anno.

Proprio la crescita esponenziale delle energie rinnovabili però suscita un relativo ottimismo tra gli esperti. Questi obiettivi ambiziosi verranno raggiunti? Le problematiche che restano aperte e gettano un’ombra sugli obiettivi futuri restano tre. La dipendenza energetica da Paesi terzi, le esigenze in termini di spazio delle infrastrutture rinnovabili e la sfida determinata dal fatto che si tratta di forme di energia intermittenti.

Nel caso italiano a queste problematiche vanno aggiunte le barriere burocratiche che impediscono alle aziende di effettuare gli investimenti necessari per realizzare i target previsti dal PNIEC per il 2030 (70 GW). La lentezza del processo decisionale, esacerbata da un complesso quadro normativo, rappresenta un ostacolo alla transizione italiana. Le recenti modifiche legislative e le novità inserite nel PNRR indicano l’intenzione del governo di superare questi ostacoli, ma il percorso da seguire non è scontato. Sul breve e medio periodo occorre accelerare le approvazioni dei progetti, definire i siti adatti per i nuovi impianti (le Aree idonee) e superare le restrizioni e i vincoli come ad esempio quelli imposti sui terreni agricoli.