
Finalmente anche in Italia si parla di intelligenza artificiale

10 Giugno 2022
Il dibattito intorno all’intelligenza artificiale è diventato centrale nel dibattito pubblico di questi giorni. Ricerca, sanità ed etica. Le notizie di questi giorni coinvolgono molti degli aspetti legati all’AI.
La ricerca sull’intelligenza artificiale sarà di casa a Torino
Il Ministro dell’economia ha stabilito infatti che il quartiere generale del Centro per l’intelligenza artificiale applicata all’automotive e all’aerospazio sarà a Torino. Il sindaco, Lo Russo, e il presidente della regione, Cirio, hanno convinto Franco a sbloccare la situazione.
Il centro avrà in dotazione un budget annuale di 20 milioni di euro. Entro l’autunno ci sarà la formalizzazione di tutti i passi propedeutici all’operatività. Questo mese il governo approverà il decreto di nomina del Comitato che avrà il compito di redigere lo Statuto della Fondazione. A settembre si avvieranno le consultazioni con gli stakeholders pubblici e privati del settore. Dopo un anno di stallo, l’attesa delle aziende e dei gruppi di ricerca del settore è stata ricompensata.
Le nuove regole per l’IA in campo clinico
Il Consiglio Superiore di Sanità reso pubblico un nuovo documento dedicato al tema: “I sistemi di intelligenza artificiale come strumento di supporto alla diagnostica”. Il Ministero della Salute ha preso così posizione sull’argomento, che è destinato a incidere sui diagnostici e terapeutici, ma anche sulle modalità decisionali dei medici.
Molti studi clinici sono retrospettivi e basati su set di dati precedentemente assemblati. Sono pochi, invece, quelli prospettici condotti in un contesto di real world e basati sul modello delle sperimentazioni cliniche controllate randomizzate. L’affidabilità dell’intelligenza artificiale e del machine learning è ancora tutta da verificare in un contesto diagnostico.
Il documento fornisce, inoltre, alcuni suggerimenti sulle modalità di introduzione di IA e ML. Il rapporto tra costi e benefici, in termini economici, e la non inferiorità dal punto di vista della validità scientifica devono essere il punto di partenza. Sarebbe opportuno realizzare un’infrastruttura di data stewardship comune, ma anche formalizzare una governance dei sistemi di intelligenza artificiale. Anche formare il personale medico, oltre che gli attuali studenti, è una necessità ormai evidente. Servirebbe elaborare linee guida sulle modalità di integrazione e il corretto utilizzo dei sistemi di IA e, infine, istituire un Osservatorio Nazionale permanente per il monitoraggio delle performance dei sistemi che usano questa tecnologia sul mercato.
Capire i problemi etici
L’etica è sicuramente un elemento che bisogna considerare quando si parla di intelligenza artificiale. Per questo motivo in Italia è attivo AIHelp, un osservatorio che si impegna a raccogliere le segnalazioni di eventuali violazioni in questo ambito. Parliamo di uno strumento dalle potenzialità enormi, che può contribuire a migliorare la vita di moltissime persone. Proprio per questo, tuttavia, bisogna fare attenzione agli abusi, altrimenti sarà delegittimata la stessa intelligenza artificiale.
Gianvirgilio Cugini, avvocato specializzato in aspetti digitali, tra i promotori dell’iniziativa spiega che è utile “cercare di sviluppare gli aspetti di carattere culturale e informare il più possibile affinché le persone siano consapevoli” AIHelp non contesta l’uso delle IA che ci permetteranno di fare grandi cose. Nel momento in cui vengono utilizzate per renderci consumatori manipolabili – spiega – ci si pone un problema e occorre aiutare le istituzioni nel raccogliere gli elementi distorsivi”.