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Giù il Pil, battuta d’arresto per la crescita in Italia nel secondo trimestre. L’economia del nostro Paese entra in territorio negativo, nonostante le stime prevedessero un andamento piatto per il trimestre. Il Pil, secondo le stime preliminari dell’Istat, registra una flessione congiunturale dello 0,3% rispetto ai primi tre mesi del 2023, quando aveva fatto registrare un +0,6%. Il risultato è legato a una flessione del settore primario, l’agricoltura, ed alla frenata del settore industriale. Cresce in maniera moderata il settore dei servizi.
L’incremento del prodotto interno lordo su base tendenziale rispetto allo stesso trimestre del 2022 resta in segno positivo, mentre l’inflazione scende al 6% contro il 6,4% di giugno. Il ministro dell’economia Giorgetti non si scompone: continueremo con una politica prudente, dice il titolare dell’economia, l’obiettivo annuale di un +1% resta raggiungibile. In effetti sarebbe sbagliato dare eccessiva importanza al dato di un singolo trimestre.
L’Italia resta un Paese che cresce rispetto alla media Ue nel primo semestre dell’anno. Ma negli ultimi tre mesi siamo gli unici, insieme all’Austria, che in Europa vedono il segno meno davanti al prodotto interno lordo.