IA e istruzione, un matrimonio che s’ha da fare

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IA e istruzione, un matrimonio che s’ha da fare

IA e istruzione, un matrimonio che s’ha da fare

19 Settembre 2024

Il rapporto Invalsi 2024 getta luce su una problematica sempre attuale: il divario educativo tra Nord e Sud Italia. Se da un lato la dispersione scolastica esplicita – l’abbandono degli studi prima del diploma – è in costante diminuzione, dall’altro la dispersione implicita rimane elevata. Quest’ultima riguarda il numero di studenti che completano il percorso scolastico senza acquisire le competenze minime necessarie.

Nel Sud Italia, la dispersione implicita si attesta al 9,2%, con punte che superano il 10% in regioni come Campania e Sardegna. Tuttavia, emergono segnali di speranza: regioni come la Calabria e le Isole hanno compiuto progressi significativi, in particolare nelle competenze di italiano e matematica, dimostrando che con i giusti interventi si possono ottenere risultati concreti. L’abbandono scolastico complessivo è migliorato anche grazie ai fondi del Pnrr, con 750 milioni di euro destinati a contrastare la dispersione e ridurre i divari territoriali.

Nonostante i passi avanti, le regioni del Sud continuano a soffrire di un tasso di abbandono complessivo molto elevato rispetto al Nord. Il Sud prova a recuperare terreno sul fronte della formazione professionale (+340% rispetto all’anno precedente secondo i dati diffusi dal ministero del lavoro), ma l’offerta formativa rimane disomogenea: la Lombardia, con Lazio, Piemonte e Veneto continuano a dominare. Queste quattro regioni coprono l’80% del totale dei diplomati, lasciando il meridione indietro.

In questo scenario, l’intelligenza artificiale potrebbe essere un potente alleato per invertire la tendenza. Attraverso piattaforme educative avanzate, l’IA potrebbe offrire un apprendimento personalizzato che si adatta alle esigenze di ciascuno studente, colmando le lacune educative soprattutto nelle regioni più svantaggiate.

La tecnologia consentirebbe anche un monitoraggio in tempo reale dei progressi scolastici, permettendo interventi tempestivi per prevenire abbandoni e dispersione. L’IA non si limiterebbe solo a migliorare i risultati scolastici, ma avrebbe un impatto profondo sulla formazione professionale. Corsi di alta qualità, accessibili ovunque, potrebbero permettere alle regioni meridionali di superare la barriera geografica e di offrire ai propri giovani le stesse opportunità dei loro coetanei settentrionali.

Inoltre, l’intelligenza artificiale può aiutare a ridurre i costi e aumentare l’efficacia della formazione duale, permettendo alle aziende di individuare con precisione le competenze necessarie e offrire percorsi di formazione su misura per i propri dipendenti.

Le università del Sud, che attualmente faticano ad attrarre studenti stranieri, potrebbero trarre enormi vantaggi dall’IA. Questa tecnologia potrebbe semplificare l’accesso alle reti globali, consentendo agli atenei di stringere collaborazioni con le migliori istituzioni internazionali, rendendo più attrattivi i corsi di dottorato e aumentando la competitività delle università del Sud.

Il divario tra Nord e Sud è ancora una realtà, ma con l’adozione strategica dell’intelligenza artificiale e il corretto utilizzo delle risorse disponibili, il Sud potrebbe finalmente emergere, trasformando una storica debolezza in una nuova opportunità di crescita e sviluppo.