Il gaslighting di Putin con l’Europa

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Il gaslighting di Putin con l’Europa

Il gaslighting di Putin con l’Europa

11 Luglio 2022

Com’era prevedibile Vladimir Putin continua a manipolare la Unione Europea, mentre prosegue la sua criminale campagna di aggressione militare contro l’Ucraina. Nonostante Berlino si sia arresa al regime russo imponendo al Canada di restituire a Mosca le turbine per il Nord Stream, il Cremlino avvia la manutenzione del gasdotto sospendendo le forniture energetiche per dieci giorni.

La manipolazione delle cancellerie europee da parte del Cremlino continua. “Il flusso fisico di gas attraverso il Nord Stream si è interrotto poche ore dopo l’inizio delle riparazioni programmate”, annuncia l’agenzia di stampa ufficiale russa Tass. “Nord Stream è fermo, il che significa che il gas non circola più”, conferma il ministero dell’Economia tedesco, mentre il ministro Habeck informa i tedeschi di aver ridotto la durata delle sue docce per risparmiare energia. Ma la Frankfurter Allgemeine Zeitung bastona la decisione del governo tedesco di imporre al canadese Trudeau la restituzione delle turbine.

Un “segnale sbagliato” del governo federale tedesco, secondo la Faz, che scavalca le sanzioni contro la Russia e “non avrà alcuna seria influenza sulla decisione della leadership” russa. Aspettiamoci che tra dieci giorni o quando fara più comodo al Cremlino scopriranno che ci sono danni irreparabili riprendendo a ricattare la Ue sulle forniture.

La Faz pubblica anche una intervista all’ex cancelliere Schroeder che chiede di negoziare con Mosca e di non mandare armi pesanti a Kiev. È la Germania locomotiva d’Europa che si è messa il cappio del gas al collo da Schroeder alla Merkel, non c’è che dire, complimenti vivissimi. Anche il francese Le Monde ci va giù pesante, spiegando che l’Europa si prepara a un inverno senza il gas russo. “Consapevoli che Putin è padrone dei tempi e dei prezzi, i 27 predispongono piani di razionamento in caso di penuria”. Per il giornale francese quelle di Putin sono scuse “pretestuose”.

In conclusione non si può che auspicare una prosecuzione dei negoziati con Putin, che certamente assicureranno all’Europa il gas per l’inverno e gettano basi concrete, solide e affidabili per una soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina.