Il Giubileo della speranza nell’anno delle guerre
26 Dicembre 2024
Il Giubileo della Speranza, che ha avuto inizio con l’apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro da parte di Papa Francesco, arriva in un periodo storico segnato da conflitti e tragedie internazionali. I cristiani di tutto il mondo a Natale si sono riuniti per celebrare la nascita di Cristo, ma il clima di festa è stato profondamente turbato dalle notizie che arrivavano dai fronti di guerra.
L’ennesimo attacco devastante della Russia contro l’Ucraina, avvenuto proprio la mattina del 25 dicembre, e il tragico incidente aereo in Kazakistan hanno avuto un impatto sulle giornate dedicate alla pace e alla speranza. Con il conflitto a Gaza che non dà segni di tregua, il Papa ha lanciato un accorato appello alla pace durante il tradizionale messaggio “Urbi et Orbi”.
Il giorno di Natale, Mosca ha colpito l’Ucraina con una pioggia di 170 missili e droni, nel tentativo di distruggere il già fragile sistema energetico del Paese. “Putin ha scelto deliberatamente il Natale per colpire,” ha detto il presidente Zelensky. “Cosa può esserci di più disumano? Oltre 70 missili, tra cui missili balistici, e più di 100 droni d’attacco: l’obiettivo è il nostro sistema energetico”.
Da due anni, l’Ucraina celebra il Natale il 25 dicembre, anziché il 7 gennaio, tradizionale data delle celebrazioni ortodosse, come gesto di distacco simbolico dalla Russia. Ma anche nell’orbita russa si è consumata una tragedia: un aereo della Azerbaijan Airlines, partito da Baku e diretto a Grozny, è precipitato nel Kazakistan occidentale con 67 persone a bordo. Poche decine i sopravvissuti.
Un Natale, dunque, che si è svolto sotto il peso di guerre e sofferenze. Ma l’inizio dell’anno santo lascia spazio a un richiamo universale di pace e solidarietà .