Il venture capital italiano corre nel primo semestre del 2022

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Il venture capital italiano corre nel primo semestre del 2022

Il venture capital italiano corre nel primo semestre del 2022

20 Luglio 2022

L’innovazione italiana continua a correre anche nel primo semestre del 2022. Il Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor dell’AIFI tratteggia un quadro davvero positivo.

“I numeri sorprendenti, per un primo semestre dell’anno così complicato per via degli scenari economici e politici che si stanno sviluppando, mostrano che l’innovazione è fondamentale per permettere all’economia di avanzare anche e soprattutto nei momenti di crisi”, ha detto Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI.

Un semestre positivo per il venture capital

Rispetto al 2021, si è verificata tanto una crescita del numero delle operazioni quanto l’ammontare investito. Le operazioni sono cresciute del 12%, arrivando a quota 172, mentre il secondo dato ha visto un incremento davvero cospicuo: +123%, per un totale di 957 milioni di euro. Negativa, invece, l’indicazione inerente agli investimenti in realtà estere fondate da imprenditori italiani. Dai 379 milioni dell’anno scorso siamo scesi agli attuali 176 milioni di euro.

Gli investimenti del corporate venture capital hanno rappresentato il 22% del totale delle operazioni. Anna Gervasoni, professoressa della Liuc-Università Cattaneo, ha commentato: “le imprese svolgono un ruolo importante nella filiera dell’innovazione e si strutturano con veicoli ad hoc, in modo da rendere i loro interventi strutturali e non sporadici”.

Lombardia e ICT la fanno da padrone

Come spesso accade quando si parla di economia, la Lombardia la regione in cui ci sono più società target (59) a livello di investimenti initial. La locomotiva d’Italia copre così il 38% del mercato, seguono il Lazio al 14% e il Piemonte al 9%.

L’ICT è dove si accentra il più grande l’interesse degli investitori di venture capital. Infatti, rappresenta una quota pari al 40%. Il comparto è a sua volta suddiviso tra operazioni su startup nei digital consumer services, 41% del totale, e società con focus su enterprise technologies, 59% del totale. Molto staccate dall’ICT troviamo il fintech al 10% e l’Healthcare all’8%.