
Gli incentivi alle imprese concentriamoli nei settori strategici

30 Maggio 2022
Gli incentivi alle imprese italiane concentriamoli nei settori strategici del Paese. E’ questa l’unica osservazione che si può aggiungere al riassetto voluto dal Governo del sistema di agevolazioni alle aziende italiane. Il disegno di legge delega collegato al PNRR e alla legge di Bilancio su cui lavora il team del ministro Giorgetti va nella direzione giusta.
Ridurre e disboscare la selva degli incentivi. Evitare costose sovrapposizioni tra Stato e Regioni. Più coordinamento, per esempio attraverso il registro nazionale degli aiuti di stato. Un nuovo sito dedicato dal governo alle imprese (link: https://www.incentivi.gov.it/) che mostrano di avere più difficoltà di informarsi e accedere al sistema. Meno è meglio, insomma. Una filosofia che ci è sempre piaciuta.
Come verranno dati gli incentivi alle imprese
Allo studio del Governo ci sono diversi parametri per l’erogazione delle agevolazioni. Le fasi del ciclo di vita delle imprese. La complessità e la grandezza dei progetti da incentivare. Le esigenze dei territori e delle filiere. L’innovazione tecnologica e i dati, qualitativi e quantitativi, della occupazione nelle aziende. Vedremo se tutte queste buone idee supereranno le forche caudine dei decreti attuativi nei prossimi 12 mesi.
Concentrare gli interventi su turismo, meccanica ed edilizia green
Un intervento certamente serviva. Siamo sotto la media europea e c’è una forte sperequazione tra Nord e Sud. Il Mezzogiorno ha ricevuto 1,7 miliardi sui 12,3 complessivi. La riflessione di politica economica non può esaurirsi unicamente sulle scelte territoriali però. Il gap del Mezzogiorno va superato ma è la logica stessa del sistema di incentivazione alle imprese che dovrebbe riorientarsi verso la crescita e la innovazione.
Scommettendo su settori strategici come turismo, meccanica, edilizia, sui distretti e sulle eccellenze italiane. In periodi difficili come quello che stiamo attraversando, tra guerre e pandemia, inflazione e stagnazione, gli incentivi vanno benissimo. Smettiamola però di darli a pioggia. Premiamo chi è capace di modernizzare, chi ha dimostrato di avere competenze e di produrre utili. Questo dovrebbe essere lo spirito più profondo del Pnrr.